Wednesday, 13 September 2023

Tagliati la testa! - - uno slogan essenziale del movimento dei Focolari e del Paese delle Meraviglie


 Una scena tratta da Alice's Pop-up Theatre Book di Nick Denchefield (Macmillan Children's Books, Gran Bretagna, 2000), una splendida versione pop-up di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll.  La Regina di Cuori dichiara "Via le teste!" (ripetuto su tutto lo sottosfondo), riferendosi ad Alice e probabilmente a tutti i suoi suditti.


È notevole come le testimonianze di ex membri del movimento dei Focolari, provenienti da persone che non hanno mai avuto contatti tra loro, siano notevolmente simili - a conferma della teoria secondo cui i problemi di quel movimento sono sistemici piuttosto che specifici di singoli membri o, in caso di abusi di potere, dei leader.  Ne fui colpito e rincuorato quando pubblicai Le armate del Papa, quasi 30 anni fa.  Tutti i lettori che mi hanno scritto nel corso degli anni, hanno sottolineato che la mia esperienza personale e le mie preoccupazioni riguardo all'insegnamento e ai metodi dei Focolari erano identiche alle loro - da paesi come la Germania, la Svizzera, il Belgio, i Paesi Bassi, l'Italia, la Francia, gli Stati Uniti e il Regno Unito. 

Ma tra tutti gli slogan dei Focolari che ricorrono in quelle testimonianze, il più citato è l'espressione "Tagliati la testa".  Se membri o aspiranti del movimento accennavano a dubbi o problemi sulla dottrina del movimento dei Focolari, o mettevano in discussione qualsiasi aspetto dei suoi insegnamenti o delle sue pratiche, la soluzione era semplice: "Tagliati la testa", cioè "Smetti di pensare".

Mi è venuto in mente solo di recente che, ironicamente, 'Via le Teste' è anche lo slogan della Regina di Cuori (vedi foto sopra), il personaggio comicamente spietato di Alice nel Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll, che lui definisce 'una furia cieca'.  È anche la risposta di questa regina a ogni problema e a ogni opposizione: "Via le teste!".  Lei lo intendeva in senso fisico, cioè con la decapitazione, ma anche il senso dei Focolari è a suo modo brutale.  

Naturalmente la fondatrice del movimento - e fonte di ogni sapere (compresi gli slogan) - Chiara Lubich, probabilmente non si sarebbe accorta della sua divertente somiglianza con la Regina di Cuori di Carroll, visto che una volta disse che da bambina non si era mai interessata alle favole "perché non erano vere".  Mi chiedo cosa ne avrebbero pensato tre geni del XX secolo, Carl Jung, Bruno Betelheim e Stephen Sondheim.  I primi due, come psicoanalisti, vedevano le fiabe come un mezzo vitale per comprendere la psiche umana e Sondheim scrisse Into the Woods, uno dei musical più popolari della fine del XX secolo sul palcoscenico, come film e nelle rappresentazioni in scuole di tutto il mondo, e un capolavoro del suo genere.  Anche quest'opera mostrava la rilevanza universale delle fiabe nelle relazioni umane.

Purtroppo l'umorismo del paragone tra la Lubich e il suo movimento e il "Paese delle meraviglie" sarebbe sprecato per lei e per i suoi seguaci.  Ma questo esempio, per quanto piccolo, dimostra l'importanza delle arti nel dare una prospettiva - spesso attraverso l'umorismo - a tutte le forme di estremismo, religioso e non.  In effetti, nel complesso, si può fare un interessante confronto tra il Paese delle Meraviglie di Lewis Carroll e le comunità settarie come i Focolari. Mostrando come nel Paese delle Meraviglie, la Regina di Cuori inventi continuamente leggi ridicole su due piedi, Carroll fa satira sull'intero concetto di legge nella società umana.  Nel caso di un'organizzazione come il movimento dei Focolari, pero, in cui una persona (Chiara Lubich) ha effettivamente inventato tutte le strutture e le dottrine volente o nolente, abbiamo un esempio di Paese delle meraviglie nella vita reale.  Forse è per questo che, a 30 anni dall'inizio del mio studio serio del movimento e a quasi 50 da quando l'ho abbandonato, più conosco il Focolare più mi ritrovo a dire, proprio come Alice, "Stranissimo e sempre piu stranissimo".

'CUT OFF YOUR HEAD!' - a fundamental slogan of the Focolare Movement - and Lewis Carroll's Wonderland

 



A scene from Alice's Pop-up Theatre Book by Nick Denchefield (Macmillan Children's Books, Great Britain, 2000) a gorgeous pop-up version of Alice in Wonderland by Lewis Carroll.  The Queen of Hearts is declaring 'Off with their heads!' (repeated all over the backdrop), with reference to Alice, and probably all her subjects.


It is remarkable how testimonies of ex-members of the Focolare Movement from people all over the world who have had no contact with one another are so similar.  This confirms the theory that its problems are systemic rather than specific to individual members or, in cases of abuses of power, leaders.  I was impressed and heartened by this when I published The Pope's Armada, nearly 30 years ago.  All the readers who have written to me over the years have pointed out that my personal experience and concerns about Focolare's teaching and methods was identical to theirs -  from such countries as Germany, Switzerland, Belgium, the Netherlands, Italy, France, the United States as well as the United Kingdom. 

But of all the Focolare slogans that recur in these testimonies, the most frequently cited is the term 'Cut off your head'.  If members or aspirant members were to mention doubts or problems regarding the doctrine of the Focolare Movement, or question any aspect of its teachings or practices, this was the simple response: 'Cut off your head', that is 'Stop thinking'.

It only just struck me recently that ironically, this is also the slogan of the Queen of Hearts (see picture above), the comically ruthless character in Lewis Carroll's Alice's Adventure's in Wonderland, whom Carroll describes as 'a blind fury'.  It is also that queen's answer to every problem and every opposition: 'Off with their heads!'  She meant it in the physical sense - i.e. decapitation - but the Focolare sense is also brutal in its own way.  

Of course the movement's founder and fount of all knowledge (including slogans), Chiara Lubich, would probably have been unaware of her amusing similarity to Carroll's Queen of Hearts given the fact she once said that as a child she was never interested in fairy tales 'becasue they weren't true'.  I wonder what three of the twentieth century's geniuses Carl Jung, Bruno Betelheim and Stephen Sondheim would have made of that?  The first two, as psychoanalysts, saw fairy tales as  a vital means of of understanding the human psyche and Sondheim wrote Into the Woods, one of the most popular musicals of the late twentieth century on stage, as a film and in school performances all over the world, a masterpeice of the genre, which also showed the universal relevance of fairy tales in human relations.

Sadly the humour of the comparison between Lubich and her movement, and 'Wonderland' would be lost on her and her followers.  But this example of the 'Cut of your head' slogan, small though it may be, shows the importance of the arts in bringing perpective - often through humour - to all forms of extremism, religious or otherwise.  Indeed, as a whole, there is an interesting comparison to be drawn between the Wonderland of Lewis Carroll and cult-like communities such as Focolare. By showing howin Wonderland, the Queen of Hearts is constantly inventing ridiculous laws on the spur of the moment, Carroll satirises the whole concept of laws in human society.  In the case of an organisation like the Focolare movement, however, in which one person actually did invent all the structures and doctrines willy nilly, we have an example of a real-life Wonderland.  Perhaps this is why, 30 years after starting a serious study of the movement and almost 50 after leaving it, the more I get to know about Focolare, the more I find myself saying, just like Alice, 'Curiouser and Curiouser.'