Quale sarebbe la reazione se il Vaticano sostenesse e partecipasse a una conferenza sulla tutela dei minori presieduta da preti pedofili? La settimana scorsa hanno fatto l'esatto equivalente, sostenendo e partecipando a una conferenza sull'"accompagnamento spirituale" tenuta da chi e stato confermato colpevole di abusi spirituali - l'Opus Dei, con la partecipazione di uno dei fondatori di Comunione e Liberazione, un movimento che di recente è stato messo sotto esame diretto dal Vaticano proprio per questo problema. Le prove sono schiaccianti nel caso di queste organizzazioni e di altre come il Movimento dei Focolari e, in alcuni casi, sono state addirittura rimproverate direttamente da Papa Francesco. È una follia pensare che i movimenti accusati da Papa Francesco del "autoreferezialita" possano riformarsi da soli. Ed è uno scandalo che il Dicastero dei Laici possa appoggiare un evento come questo e profondamente inquietante che possa sembrare che stia partecipando a un insabbiamento. Il posto dei colpevoli è sul banco degli imputati, non sulla poltrona del giudice o della giuria.
COMUNICATO STAMPA INVIATO DA #ItalyChurchToo, OREF (Organizzazione Ex Focolari) e altre organizzazioni che contestano gli abusi nella Chiesa cattolica:
PREMESSO
che la Pontificia Università della Santa Croce, organizzatrice della “settimana di studio sull’accompagnamento spirituale nei movimenti e nuove comunità”, in programma dal 30 gennaio al 3 febbraio, è promossa e governata dalla Prelatura della Santa Croce e Opus Dei, a cui è affidato l’indirizzo e la pianificazione delle attività formative accademiche (art. 2 e art. 4 Statuti PUSC);
CONSIDERATO
- che risultano numerosi i casi di abuso di potere, abuso di coscienza e abuso spirituale emersi all’interno della Prelatura, a carico di chierici e di laici celibi con incarichi di formazione e di governo (numerari e aggregati), e che, dalle testimonianze dei sopravvissuti, emerge che sono la stessa organizzazione strutturale e il contenuto della formazione, unite a una prassi consolidata, il veicolo di una cultura abusante, che si concreta in principi e condotte che violano la dignità della persona;
- che, dei casi di abuso succitati, molti sono stati già denunciati alle autorità ecclesiastiche e/o alle autorità civili, e i procedimenti relativi si sono conclusi con una condanna o sono ancora in corso di causa (cfr. denuncia della prelatura dell’Opus Dei da parte di 43 numerarie ausiliari davanti al Vaticano e alla Congregazione per la Dottrina della Fede, settembre 2021), mentre molti altri sono stati oggetto di una denuncia “interna”, dinanzi alle autorità interne della prelatura, quali i vicari regionali o delle circoscrizioni territoriali, se non direttamente dinanzi al prelato o al suo vicario ausiliare;
- che coloro che sono stati vittime di questi abusi sono rimasti sostanzialmente privi di ascolto o, dopo essere stati sentiti solo formalmente, non hanno ottenuto alcuna risposta, abbandonati e rifiutati dall’istituzione al punto da essere indotti a lasciarla, spesso perdendo la fede, l’orientamento vitale e in molti casi giungendo alla malattia mentale e al suicidio;
- che le stesse autorità a cui le vittime si sono rivolte hanno esercitato in questo modo un ulteriore abuso di potere e di coscienza, forzando un’interpretazione dei fatti accaduti sempre volta a scagionare i colpevoli degli atti abusanti e, in fin dei conti, l’istituzione stessa;
- che non si può ritenere che si tratti di casi singoli e isolati o sporadici, ma di un abuso sistematico e sistemico;
- l’Opus Dei si è da sempre riferita al rapporto tra chierico e laico, o tra laico in posizione di autorità e laico comune, non con il termine “accompagnamento” ma “direzione spirituale”, ritenendo quest’ultima un suo carisma peculiare. In questa è evidente il carattere asimmetrico della relazione e l’autorità in capo a chi la dirige, con conseguente soggezione del destinatario – che non può nemmeno scegliere il proprio “direttore spirituale”, ma solo subire la scelta imposta dal governo come espressione della volontà di Dio – in un ambito in cui la libertà della persona dovrebbe essere sacra;
- anche all’interno dei movimenti e delle comunità che parlano di “accompagnamento”, si sono verificati ugualmente gravi abusi perché l’espressione citata è stata nella pratica completamente svuotata di significato. È questo il caso del Movimento dei Focolari, dove l’accompagnamento disegnato da Chiara Lubich prevede la violazione della coscienza e della libertà della persona attraverso il controllo dell’autorità spirituale laica nel “colloquio privato”;
- a tal proposito, uno degli argomenti in discussione all’evento riguarda la “distinzione di ruoli fra autorità e accompagnamento spirituale”. È risaputo, per chi ha esperienza della prassi della prelatura e delle comunità simili, che la distinzione non esiste nella vita concreta dei membri di queste organizzazioni. Un chierico (o il laico incaricato) ha contemporaneamente un ruolo di governo nell’ambito di una circoscrizione e un ruolo di direttore spirituale verso i fedeli della stessa circoscrizione. Ciò che accade normalmente è che ogni membro è tenuto a condividere la sua intimità con il direttore spirituale e che le informazioni che dà sono usate dal governo per esercitare il controllo sui fedeli;
- sono stati invitati, in qualità di esperti dell’“accompagnamento spirituale”, rappresentanti di movimenti recentemente oggetto di commissariamento da parte del Vaticano a motivo della confusione tra foro interno e foro esterno, e che sono tuttora sotto osservazione. E’ evidente che, per risolvere i casi di abuso nella Chiesa, è necessario un organismo terzo. Invece il quadro attuale presenta iniziative sugli abusi organizzate dagli stessi responsabili degli abusi. Se ne prende atto con rinnovato scandalo;
- tutto quanto rappresentato si svolge alla presenza e con il plauso del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, nella persona del card. Kevin Joseph Farrell. Ciò significa inequivocabilmente che il Dicastero giustifica l’abuso di potere e coloro che l’hanno esercitato.
- Alla luce di questi fatti, il COORDINAMENTO #ITALYCHURCHTOO INTENDE EVIDENZIARE e sottoporrE ALL'ATTENZIONE DELL'OPINIONE PUBBLICA CHE
la settimana di studio in questione è semplicemente finalizzata a una mera operazione di facciata a beneficio dell’immagine esterna della prelatura e delle realtà a essa assimilabili, con la complicità delle autorità ecclesiastiche che vi partecipano, già sollecitate senza successo dalle vittime a intervenire per la giustizia, e quindi ben consapevoli degli abusi perpetrati all’interno.
#ItalyChurchToo si fa portavoce dell’indignazione e dell’ulteriore dolore provocato alle vittime da operazioni di questo genere, che non fanno che reiterare gravissimi abusi di coscienza.
Roma, 30/1/2023