Quando, a metà degli anni Settanta, vivevo nella comunità dei Focolari di Liverpool ed ero leader dei Gen - movimento giovanile dei Focolari - nel Regno Unito, tenevamo li incontri nazionali mensili per il manipolo di "ragazzi Gen" nel Regno Unito, di età compresa tra i 16 e i 20 anni. Nella casa accanto, viveva una giovane famiglia con cui abbiamo fatto amicizia, anche se non avevano idea di cosa stessimo facendo. Il loro figlio maggiore aveva 16 anni, piuttosto timido, e lo invitammo alle riunioni dei Gen. Dopo aver frequentato questi incontri per diversi mesi, questo giovane mi ha avvicinato e mi ha chiesto, con un'espressione perplessa: "Ma questo ha qualcosa a che fare con Dio?".
Chi conosce il Movimento dei Focolari, e certamente chi ne è stato o ne è attualmente membro interno, sa che il suo obiettivo principale è il proselitismo. L'intero anno focolarino è incentrato sul proselitismo, con momenti chiave in primavera - incontri grandi di una giornata sola - e in estate, le mariapoli. La maniera di avvincinare la gente è sempre molto sottile. La tipica introduzione al movimento, spesso citata nelle "esperienze" o nelle testimonianze dei membri, è "Vieni a conoscere i miei amici" - nessun accenno alla religione, a Dio, a Gesù. Sono sicuro che alle riunioni Gen, a cui partecipava il nostro giovane vicino di casa, i riferimenti a Chiara Lubich non mancavano. Ma quando mi ha chiesto: "Ha qualcosa a che fare con Dio?", sono rimasto stupito. Anche se ero della linea dura come focolarino, mi ha fatto pensare: c'e un po troppo sfumatura qui - c'è un elemento di inganno? Siamo dei bugiardi?
Naturalmente si trattava di un inganno puro e semplice. Il 'semplice' invito "vieni a conoscere i miei amici" si traduceva in un "incontro" in cui la vittima veniva travolta da "love-bombing" e da quel processo noto come "farsi uno", ossia fingere di essere d'accordo con tutto ciò che la vittima dice e di condividere tutti i suoi gusti.
Dato l'elemento di segretezza che avvolge il processo di proselitismo nel movimento dei Focolari, non sorprende che la "lingua" dei Focolari - chiamiamola "focolarese" (pronunciato come in 'cinese') - il suo vasto "codice elaborato" di termini, inventati o ridefiniti - sia pieno di parole e frasi che si riferiscono a questo processo di proselitismo e che solo i membri interni possono capire. Un esempio estremo è "popabile". Si tratta di un gioco di parole sul termine "papabile" usato nella Chiesa cattolica per indicare un cardinale che ha il potenziale per diventare papa. Nel gergo dei focolari, invece, "popo" o "popa", che nel dialetto trentino di Chiara Lubich significa "bambino", si riferisce a un membro interno del movimento a tempo pieno. Quindi "popabile" significa che qualcuno ha il potenziale per diventare un membro a tempo pieno, ma non significa nulla per un esterno e quindi potrebbe essere usato in sua presenza senza che lo capisca. Il detto: "Piano, piano, si va lontano", in focolarese diventa "Piano, piano, si va a Loppiano" (cioè il centro di allenamento del movimento - in Toscana). È evidente l'implicazione di qualcosa di subdolo, di un sotterfugio.
Ma ci sono un'infinità di altre parole in Focolarese che hanno subito un'alterazione di significato rispetto all'uso italiano normale, tutte riferite al potenziale di appartenenza di una persona al movimento, con una gamma di significati incredibilmente sottile. "Carino" o "carina" in italiano normale si riferisce all'apparenza di una persona - ad esempio, un giovane potrebbe dire: "È carina"; oppure un uomo gay potrebbe dire: "È carino", ma nel senso focolarino si riferisce a un potenziale abbastanza generale di appartenenza al movimento. "Carissimo" è molto più forte e denota anche il potenziale di qualcuno come membro interno. "Bravo" o "bravissimo" si riferiscono al potenziale di qualcuno all'interno del movimento, di solito in riferimento a qualche azione pratica - la conquista di nuovi membri o la raccolta di grandi somme di denaro. Il termine "in gamba" è un termine ancora più entusiasta con un senso simile: qualcuno che può ottenere i risultati migliori dal punto di vista del movimento - più seguaci, più soldi, più attenzione da parte di persone importanti. "Lanciato" o "lanciatissimo" viene usato per descrivere i membri del movimento che si lasciano trasportare dall'entusiasmo per le attività del movimento. Una buona definizione di "lanciatissimo" potrebbe essere "maniacale". Non saprei dire se "lanciato" abbia un significato per italiani al di fuori del movimento dei Focolari. "Buono " significa anche "gentile" o "generoso" in Focolarese, ma con un tono paternalistico, cioè "buono ma non molto buono per il movimento".
Il termine più comune nel movimento per indicare il proselitismo nel movimento è "coltivare". Data la segretezza con cui viene svolto e data l'intensità con cui può essere applicato a un individuo mirato, il suo significato è molto vicino a quello che, nel caso dei pedofili, viene chiamato "adescamento". Esiste un altro termine usato dai focolarini per indicare la coltivazione: "prenderli dentro" o "prenderlo dentro" che potrebbe essere inteso nel senso che letteralmente ha in inglese: ingannare. In teoria, questo processo nascosto e ingannevole di "coltivazione" o "adescamento" rende il movimento dei Focolari il vivaio ideale per i pedofili e le loro prede. In realtà, le prove dimostrano che in un importante caso di pedofilia nel movimento dei Focolari in Francia, non solo le vittime sono state adescate, o "coltivate", ma anche le loro famiglie, dando al predatore carte blanche.
In un altro caso di abuso sessuale su un adulto vulnerabile, un giovane uomo era l'amante a lungo termine di un focolarino a tempo pieno, un capo nel movimento molto più anziano (ampia corrispondenza conservata negli archivi). Di punto in bianco, dopo molti anni, il focolarino ha scaricato il giovane, lasciandolo sconvolto. La cosa più sconvolgente di questo caso è che questo giovane intelligente, pur sapendo che il suo compagno viveva nella comunità dei Focolari, pur avendo spesso cenato con i focolarini, eseguito molti lavori di bricolage per loro, partecipato a incontri, feste e persino funerali, non aveva assolutamente idea che ci fosse un qualche tipo di struttura o gerarchia nel movimento e che la sua amante avesse fatto voto di povertà. Si tratta di un inganno comunitario elevato a nuove vette e dell'ambiente perfetto in cui adulti vulnerabili, come questo giovane, e minori possono essere abusati sessualmente e in altri modi. Mi chiedo se perfino gli Stati totalitari come i nazisti e i comunisti abbiano mai ideato un sistema così pratico di inganno di massa.
Nei prossimi giorni, nuovi blog sulla lingua Focolarese e su perché tutti sono vulnerabili in relazione al Movimento dei Focolari.
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Gent. Gordon Urquhart,
ReplyDeleteNavigando qua e là mi sono imbattuto sul suo Blog e sul simpatico articolo del gergo Focolarinese.
Sono un povero cristo di focolarino a tempo pieno e confesso che, quasi, mi ci ritrovo nelle sue descrizioni.
Anch’io ho fatto proselitismo e ammetto che ancora oggi non mi dispiace se qualcuno che ho ‘preso di mira’ e ‘coltivato’, desidera seguire Gesù nella famiglia focolarina. Se si trova bene a casa mia non mi dispiace di accoglierlo.
Riguardo al “prenderlo dentro” cercando di intuire l’inglese -che non conosco- mi sento più un “butta fuori”.
Con le mie povere parole Le dico che per certi versi, non ho mai “preso dentro” niente e nessuno. Per certi versi… escludo soltanto!
Questo per chiarezza, per non ingannarLa o illuderla, ma con ciò, non vorrei neppure deluderLa ed essere considerato un genere di focolarino non conforme.
Un cordiale Saluto
Luigi Berloni