Saturday, 16 April 2022

Fondazione di OREF - Organizazione Ex Focolari

 

Nacse OREF, una nuova associazione internazionale per combattere

gli abusi di potere nel Movimento dei Focolari di Chiara Lubich

A seguito della pubblicazione del report indipendente firmato da GCPS Consulting sugli abusi sessuali di minori in Francia da parte di JJM (un dirigente del Movimento dei Focolari) e il tentativo di alcuni ex membri del Movimento di avere un incontro aperto e onesto con Co.Be.Tu. (l’organo fondato dai focolarini per aiutare le persone abusate dal Movimento), annunciamo la fondazione dell’ORganizzazione Ex Focolari (OREF). 

Scopo del gruppo è di  segnalare e registrare i casi di abuso di ogni tipo all’interno del Movimento dei Focolari, fenomeni che riteniamo un problema sistematico, e di cercare giustizia e verità per le vittime. Il nostro approccio sarà caratterizzato dalla trasparenza: rigettiamo lo stile di segretezza tipico del Movimento dei Focolari e più in generale della Chiesa Cattolica, così come abbiamo constatato, almeno fino all’inizio del pontificato di Papa Francesco.

Apparso il 30 marzo u.s., il report dell’organizzazione inglese GCPS ha confermato non solo gli abusi sessuali commessi in Francia, ma anche il fallimento, da parte del Movimento, dell’opera di prevenzione e perseguimento dei presunti reati – soprattutto nell’ascolto e nell’aiuto alle vittime. Il documento cita testimonianze relative ad altri tipi di abusi, di natura psicologica, spirituale ed economica.

Nei giorni precedenti l’uscita del rapporto della GCPS Consulting è fallito un incontro tra un gruppo di ex membri del Movimento e la Co.Be.Tu., la commissione cosiddetta “indipendente” nata in seno al Focolare su ordine del Vaticano.

In vista di tale incontro avevamo proposto, in prima istanza, la presenza di un giornalista indipendente e di un avvocato di nostra fiducia; a tale richiesta Co.Be.Tu. ha opposto un rifiuto (mentre la commissione avrebbe partecipato con quattro persone, tre delle quali avvocati).

Essendo la presenza di un giornalista e di un avvocato assolutamente necessaria e tutelante per noi, e considerando che la risposta tardava ad arrivare, abbiamo deciso che a tali condizioni non era possibile procedere all’incontro.

Co.Be.Tu. non ha replicato e, più volte sollecitata, ha infine accettato l’incontro con la presenza di un nostro avvocato – ma ciò è avvenuto solo:

 *quando per noi le condizioni di fiducia erano ormai venute meno

 *dopo un lungo silenzio da parte loro

 *a seguito della pubblicazione del Rapporto della GCPS Consulting.

Valutate le condizioni poste in essere, non abbiamo più ritenuto utile né costruttivo incontrare la commissione.

A seguito dei fatti descritti, è maturata la decisione di fondare il gruppo denominato OREF.

I fondatori di OREF sono tutti ex membri del Movimento dei Focolari, di varie nazionalità (Italia, Gran Bretagna, Olanda, Svezia, il Brasile,  Francia,  Canada e Lussemburgo), molti dei quali hanno testimoniato gli abusi subiti nel libro di Ferruccio Pinotti La setta divina (Piemme 2021). Molti sono stati membri interni per decenni e hanno ricoperto cariche di  livello nei Focolari in varie parti del mondo, compreso il Centro Mariapoli Internazionale a Roma. Gli abusi subiti vanno dalla manipolazione affettiva (compresi matrimoni e separazioni combinate) all’uso di metodi settari di proselitismo (come il love bombing e la rivelazione progressiva dell’insegnamento interno, allo scopo di non spaventare i nuovi proseliti), l’obbligo di reprimere ogni manifestazione di sofferenza (forzando il volto al sorriso e trattenendo ogni lacrima), la patologizzazione di orientamenti sessuali ed espressioni di genere non conformi al modello eteropatriarcale cisgender, l’impiego non retribuito in lavori sfiancanti che a distanza di tempo ha lasciato alcuni di noi senza risparmi né copertura pensionistica. Tutti noi abbiamo visto in prima persona l’acuirsi di gravi disturbi mentali in molti membri a seguito della pressione, fisica e mentale, imposta dal Movimento; in alcuni casi, ciò ha portato sull’orlo del suicidio.

Gli aspetti più problematici della cultura dei Focolari con cui siamo entrati in contatto non sono scritti in alcuna regola né sui documenti ufficiali: gli abusi sono il naturale risvolto di una formazione che mette al centro il Movimento e ritiene che l’istituzione valga più di qualsiasi individuo. Nel febbraio 2021, Papa Francesco ha segnalato questa problematica ai responsabili mondiali dei Focolarini, bollandola esplicitamente come un peccato. Si tratta di una modalità invisibile dall’esterno, di cui noi ex membri siamo stati testimoni diretti e sulla quale possiamo dunque offrirci come osservatori privilegiati.

Intorno a OREF gravitano avvocati, teologi, esperti di diritto canonico e giornalisti.

OREF (Organizzazione Ex Focolari)

Per contatti e comunicazioni email
orefmail@gmail.com

Pagina Facebook
www.facebook.com/OREF_ORganizzazione-Ex-Focolari-101495039205168














Friday, 15 April 2022

Foundation of OREF - Organisation Ex Focolare

 




PRESS RELEASE

14/04/2022

Formation announced of OREF, a new international association to combat abuses of power in the Focolare Movement founded by Chiara Lubich

Following the publication of the independent report issued by GCPS Consulting on the sexual abuse of minors in France by Jean Michel Merlin (a longtime leader of the Focolare Movement) and the attempt of some former members of the Movement to have an open and honest meeting with Co.Be.Tu. (the body founded by focolarini to help people abused by the Movement), we announce the founding of the Organisation Ex Focolare (OREF). 

The aim of the group is to report and record cases of abuse of all kinds within the Focolare Movement, phenomena that we consider a systemic problem, and to seek justice and truth for the victims. Our approach will be characterised by transparency -  we reject the style of secrecy that is typical of the Focolare Movement and more generally of the Catholic Church, that we have witnessed  at least until the start of the pontificate of Pope Francis.

The report by the British organisation GCPS, published on 30 March, confirmed not only the sexual abuses committed in France, but also the failure of the Movement to prevent and investigate the alleged crimes - especially by listening to and helping the victims. Crucially, the GCPS document also cites numerous testimonies of other types of abuse within the Focolare Movement such psychological, spiritual and economic abuses.

In the days preceding the release of the GCPS Consulting report, a scheduled meeting between a group of former members of the Movement and Co.Be.Tu., the so-called 'independent' commission set up within the Focolare by order of the Vatican, collapsed due to Co.Be.Tu.’s rejection of requests made by the former members.  In preparation for this meeting, we had proposed in the first instance that  firstly an independent journalist and secondly  a lawyer of our choice should be present; Co.Be.Tu. refused this request (whereas their commission was to have four people present, three of them lawyers). Since the presence of a journalist and a lawyer was considered absolutely necessary and a protection for us, and considering that any kind of response was delayed by many days, we decided that under these conditions it was not possible to proceed with the meeting.

After a long delay and repeated requests, Co.Be.Tu. finally broke its silence and accepted only the request that one of our lawyers could be present.  But by the time this happened, we felt our trust in this group had been fractured by the long delay in any kind of response and because by that time the GCPS Consulting Report had already appeared, which also raised questions about the Co.Be.Tu. group.  Having assessed these factors, we no longer considered it useful or constructive to meet with the commission.

As a result of the events described above, the decision was taken to form the OREF group.

The founders of OREF are all former members of the Focolare Movement, of various nationalities (Italy, Great Britain, Holland, Sweden, Brazil, France, Canada and Luxembourg), many of whom have testified to the abuses they suffered in Ferruccio Pinotti's book La setta divina (Piemme 2021). Many were internal members of the Movement for decades and held senior positions in the Focolare Movement in various parts of the world, including the International Mariapolis Centre in Rome. The abuses they have suffered range from emotional manipulation (including arranged marriages and separations) to the use of sectarian methods of proselytising (such as love-bombing and the progressive revelation of internal teaching in order not to scare off new proselytes), the obligation to repress any manifestation of suffering (forcing a smile and repressing any expression of negative feelings), the pathologisation of sexual orientations and gender expressions that do not conform to the heteropatriarchal cisgender model, and unpaid employment in exhausting jobs that have left some of us with no savings and no pension cover. All of us have seen first-hand the exacerbation of serious mental disorders in many members as a result of the pressure, both physical and mental, imposed by the Movement which, in some cases, has brought members to the brink of suicide.

The most problematic aspects of the Focolare culture that we have come into contact with are not written in any rules or official documents. Abuse is the natural consequence of a formation that puts the Movement at the centre and believes that the institution is worth more than any individual. In February 2021, at a private audience in the Vatican, Pope Francis singled out this abuse to an international gathering of Focolare leaders, explicitly branding it as a sin. This internal system of abuse is carefully hidden from outsiders, but we and many other former members have witnessed it directly and can therefore offer ourselves as privileged observers.  OREF has a growing team of expert advisors such as lawyers, theologians, experts in canon law and journalists.


OREF (Organisation Ex Focolare)

For further information, interviews etc., please contact:

orefmail@gmail.com

Facebook page:

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Saturday, 12 February 2022

Marisa Bau: nel suo 10° anniversario, la sua tragica morte assume un nuovo ed importante significato


 

Ricorre il 10° anniversario della tragica morte per suicidio di Marisa Bau, una focolarina italiana di 48 anni, il cui corpo è stato scoperto in un fienile in Svizzera a fine gennaio 2012, anche se la morte è avvenuta probabilmente intorno al Natale del 2011.

Marisa, focolarina da oltre 20 anni, da 15 anni si trovava nella "città" dei Focolari di Montet, Broye, in Svizzera, con incarichi di responsabilità pastorale e di gestione di una delle piccole attività industriali del sito.  All'epoca, l'evento scioccante sembrava un incidente isolato e quindi misterioso.  La sua famiglia ha rifiutato di accettare il verdetto di suicidio, a causa del suo credo cristiano.  Il Movimento dei Focolari, almeno ufficialmente, riconobbe la possibilità del suicidio, ma le persone più vicine a Marisa - le sue compagne di Montet - affermarono di non essere a conoscenza di alcun problema che potesse aver portato alla sua tragica decisione.  Naturalmente, data la notoria segretezza dei Focolari e l'inespugnabile falange che i suoi membri presentano al mondo esterno, è possibile che le spiegazioni fossero note all'interno all'epoca o siano emerse in seguito e siano state tenute nascoste.   D'altra parte può essere che non sapremo mai le cause precise della morte di Marisa.

Ora, però, il suicidio di un membro interno dei Focolari appare molto meno misterioso.  Il nuovo libro La Setta Divina (PIEMME 2021) del grande giornalista investigativo italiano Ferruccio Pinotti, per esempio, rivela che ci sono stati altri suicidi di membri interni dei Focolari, ma il movimento li ha taciuti pubblicamente - e forse tenuti nascosti alle autorità civili.  Ma il libro contiene anche molte testimonianze di ex membri interni che hanno vissuto all'interno del movimento la violazione di molti diritti umani e civili: assoggettamento a forme di schiavitù moderna come la servitù domestica; matrimoni combinati (con partner assegnati dai capi dei Focolari); rotture forzate di coppie non "approvate" dai capi dei Focolari; "trattamenti" per l'omosessualità come la terapia di conversione, la castrazione chimica, la "terapia del sonno" sperimentale e, anche in questo caso, i matrimoni combinati (eterosessuali); metodi di proselitismo pericolosamente vicini ai rapimenti; imposizione di quelle che si potrebbero definire "pene crudeli e insolite". 

Inoltre, per almeno ottant'anni, il movimento ha praticato una forma di pastorale che è proibita dalla Chiesa cattolica - la confusione tra il foro interno e il foro esterno, cioè quando il ruolo di direttore spirituale e praticato da un leader dell'organizzazione.  Come Papa Francesco ha sottolineato in un discorso di rimprovero ai vertici dei Focolari nel febbraio 2021 (https://international.la-croix.com/news/religion/pope-francis-gently-takes-to-task-another-new-ecclesial-movement/13830), questa confusione porta all'abuso di potere - dimostrato anche nei molti esempi elencati sopra.  Non è difficile capire come questo tipo di abuso, soprattutto se imposto a chi si trova in situazioni di isolamento come Montet o le altre "città" o centri dei Focolari, possa in casi estremi portare al suicidio.

Alla luce di queste informazioni, la morte di Marisa Bau assume ora un significato molto diverso: per la prima volta ha rivelato al pubblico che dietro l'autoritratto dei Focolari di "un'immagine immacolata e radiosa di un arcobaleno eterno" (nelle parole scettiche dell'illustre vaticanologo italiano Sandro Magister della rivista L'Espresso) - in molti casi si nasconde la terribile disperazione e sofferenza degli individui.  Nel suo discorso del febbraio 2021 ai leader dei Focolari, papa Francesco aveva specificamente individuato la "difesa dell'istituzione a scapito degli individui... che può anche portare a giustificare o coprire forme di abuso".

Per quanto tragica, la morte di Marisa può ora essere vista come il punto di svolta che ha spinto molte vittime di abusi dei Focolari a parlare, e il momento in cui molti dei miti del movimento hanno cominciato a crollare.

Ecco una versione leggermente modificata e aggiornata di un articolo che ho scritto per il mio blog in 2012 subito dopo il ritrovamento del corpo di Marisa:


La morte di Marisa Bau [2012]

Alla fine di gennaio [2012], la stampa svizzera e italiana ha rivelato la scioccante e tragica notizia che il corpo della focolarina italiana Marisa Bau, 48 anni, scomparsa da prima di Natale, era stato trovato in un fienile vicino al centro dei Focolari di Montet, in Svizzera, dove Bau si trovava da 15 anni.   Solo quando il contadino che possiede il fienile ha spostato una balla di fieno, il corpo di Marisa è stato rivelato appeso a una trave di metallo.  Il 2 febbraio, un'autopsia e le conclusioni della polizia hanno indicato il suicidio.

Prima della scoperta del corpo, un appello di alto profilo per informazioni sulla donna scomparsa, guidato dal sito ufficiale dei Focolari, sembrava suggerire che la leadership del movimento fosse convinta che, se Bau fosse partita volontariamente o meno, sarebbe stata trovata viva.  All'inizio gli appelli insistevano sul fatto che era di buon umore al momento della sua scomparsa, ma gradualmente ci sono stati accenni al fatto che forse era stata turbata in qualche modo.   Era appena tornata da un viaggio in Brasile e aveva il jet-lag e lamentava un forte mal di testa.  Anche se difficilmente una spiegazione per il suicidio in sé, come il sito ufficiale dei Focolari sembra suggerire, il disorientamento a breve termine potrebbe aver aggravato uno stato mentale esistente. Le circostanze, tuttavia, suggerirebbero una ferma intenzione, piuttosto che un grido di aiuto, quindi si può solo immaginare la profondità della disperazione e dell'isolamento che sentiva.  Eppure non sembra esserci alcuna indicazione che le persone più vicine a lei fossero consapevoli di quello che sarebbe stato uno stato mentale profondamente disturbato.  (Ironicamente, le focoalrine consorelle sembravano essere più preoccupati per i riferimenti della stampa secolare che suggerivano che Marisa era una suora - i membri celibi interni dei Focolari affermano di essere veri laici piuttosto che suore e monaci vestiti da laici - piuttosto che per i dettagi terribili del suicidio di Marisa.)

Dalla mia esperienza di uscita dal movimento dei Focolari, dopo 9 anni, compreso 5 anni come focolarino celibe con voti, posso capire che, nonostante la mancanza di motivazione o dimostrazione esterna, la situazione di Marisa possa aver portato al suicidio.

Come altri simili "nuovi movimenti" nella Chiesa cattolica, i Focolari incoraggiano un immagine "angelistico".  Qualunque sia l'estremo dell'angoscia personale che possono provare, i membri sono incoraggiati a mantenere un'impressione di sorridente serenità, il segno distintivo dei focolarini, che colpisce alcuni osservatori come attraente e altri come stile zombie.  Così anche i colleghi più vicini possono rimanere all'oscuro dei problemi personali.

Anche se la mia uscita dai Focolari è avvenuta in accordo con i superiori del movimento e attraverso i canali ufficiali, fino al giorno della partenza ci si aspettava ancora che conducessi delle riunioni con nuovi proseliti.  Ricordo che quando traducevo le registrazioni dei discorsi di Chiara Lubich, sentivo la mia mente quasi letteralmente spaccata in due.  L'unico modo in cui potrei descrivere questo stato schizoide è che era come se ci fosse una lastra di vetro a dividere il mio cervello: da una parte c'era il mio io dei Focolari, dall'altra l'io che aspettava con il fiato sospeso di scappare. La tensione mentale era immensa.

So quanto ci si possa sentire soli quando si arriva a un punto in cui rimanere nel movimento ti distruggerebbe, eppure fuori sembra non esserci speranza e perfino la dannazione, un concetto che viene incessantemente inculcato ai membri.  A Loppiano, ci raccontavano che un ex-focolarino era diventato una prostituta travestita che ora lavorava la stazione di Firenze (una possibilita che suonava peggio negli anni settanta).  Lasciare il movimento significherebbe tradire e perdere tutti i tuoi amici (chiunque sia stato nel movimento per molti anni ha da tempo rinunciato o tagliato apposta ogni amicizia al di fuori dei suoi confini) ma ti fanno sentire anche che tradiresti la tua famiglia naturale, essendo un cattivo esempio e mettendo il movimento in cattiva luce.  Sei quindi riluttante a cercare il sostegno della tua famiglia propria.   Per questo motivo è altamente improbabile che i membri della famiglia abbiano il minimo senso di qualche problema.  Sentendo le lunghe e tragiche esperienze di altri che hanno lasciato il movimento, mi considero fortunato; ero stato 'dentro' solo per 9 anni e avevo solo 26 anni al momento della mia uscita ed ero quindi ancora abbastanza flessibile per adattarmi a un nuovo modo di vivere e a un nuovo modo di guardare il mondo.  Anche se non ho mai avuto sentimenti suicidi, posso ricordare momenti di crisi personale durante il mio periodo nel movimento, quando mi sentivo sull'orlo della follia e il mio comportamento era bizzarro e fuori dal carattere e certamenti periodi di depressione (che allora non riconoscevo) che duravano anni. 

Questo sentimento ha raggiunto il suo apice nei due anni in cui ho vissuto a Loppiano, la prima "città" dei Focolari, modello di Montet e delle altre "città" focolarine sparse nel mondo. Silvana Veronesi, una delle prime compagne di Chiara Lubich, ha descritto Loppinao come "un paese fatata, una goccia di paradiso scivolata tra le nuvole sulla terra". La mia esperienza è stata completamente diversa.  Loppiano o Montet è un'esperienza di 'immersione totale', tipica dei culti - Jonestown è probabilmente l'esempio classico.  In una tale situazione non hai contatti esterni che potrebbero aiutarti a vedere la tua situazione personale in prospettiva della normalita. 

L'enfasi sull'essere 'perfetti' - o piuttosto essere 'perfetti' dal punto di vista del movimento, cioè ciecamente obbedienti e soggetti alle regole che governano ogni aspetto della tua vita, censurando ogni aspetto del tuo essere, fino ai tuoi sentimenti più intimi - può avere l'effetto di far sentire una persona totalmente senza valore.  Pratiche come il "Momento della Verità", quando i compagni con cui vivi, sotto la stretta supervisione del leader del gruppo, sono obbligati a sottolineare i tuoi difetti, possono essere selvagge e schiaccianti.  Persino Chiara Lubich una volta ha riconosciuto in un discorso che Loppiano può essere "una prigione terribile".  Posso capire che per qualcuno come Bau, che era stato nel movimento per 25 anni, il fallimento all'altezza delle aspettative poteva apparire come una desolazione indicibile.

Estremi di depressione e azioni disperate potrebbero essere possibili in tali momenti di squilibrio. Marisa Bau era stata negli ultimi quindici anni nella città dei Focolari di Montet.  L'atmosfera in questi centri è ancora più intensa che nelle piccole case dei Focolari situate nelle città, dove si ha almeno un contatto con il mondo esterno.   In questi villaggi autosufficienti o "città" del Movimento, ai membri è richiesto di essere "su",  nel gergo del movimento, in ogni momento.  Quando ero a Loppiano,  a volte mi chiedevo se l'illusione di 'paradiso' non fosse sostenuta dall'angoscia repressa di tutti gli abitanti.  

Bizzarramente, le autorità dei Focolari usavano talvolta questi centri - il cui scopo principale era un "noviziato" per i membri a tempo pieno - come una specie di prigione aperta, o perfino manicomio aperto, per i membri con "problemi".  Il fatto che generalmente questi centri si trovassero in luoghi fisicamente isolati, li rendeva ideali per questo scopo.  Ricordo un focolarino di Loppiano del mio stesso periodo - anche se più vecchio di qualche anno - che, ci fu detto, soffriva di depressione ed era tormentato da pensieri del suicidio.  Quello di cui nessuno sembrava rendersi conto era che Loppiano era probabilmente l'ultimo posto in cui avrebbe dovuto trovarsi, con la sua atmosfera pressante, che avrebbe potuto aggravare il suo stato mentale e qualsiasi sentimento di disperazione o di mancanza di valore.

Quando il Vaticano ha avuto problemi con l'arcivescovo africano Milengo, qualche anno fa, ha nominato i focolarini come suoi "carcerieri" - e sono stati anche molto bravi, secondo il vaticanologo Sandro Magister.  Uno dei luoghi in cui portarono l'arcivescovo fu O'Higgins, l'equivalente argentino di Loppiano, probabilmente il più remoto di tutti i centri dei Focolari, in mezzo alla pampa, lontano da tutto.  È facile capire come l'intensità e l'isolamento di una tale atmosfera possano scatenare gravi depressioni.

Ho anche sperimentato che lo shock di lasciare questa atmosfera rarefatta, anche per un breve periodo come una vacanza o una visita alla famiglia - e Bau era appena stato in viaggio in Brasile per i Focolari -  poteva scatenare una crisi improvvisa, o lo scoppio di problemi repressi.  Si era molto suscettibili alle "tentazioni" del mondo esterno.  Le manifestazioni della sessualità nei manifesti, in televisione o nei film, per esempio, a cui la popolazione generale è talmente abituata che quasi non le nota, possono avere un impatto travolgente su questi "innocenti all'estero".  Nonostante il fatto che i focolarini siano esortati a praticare la "custodia degli occhi", nel mondo di oggi bisognerebbe andare in giro bendati per farlo efficacemente.  Pensieri e sentimenti che la maggior parte della gente considererebbe normali, potrebbero essere profondamente inquietanti e squilibranti per chi è abituato ad un ambiente molto protetto.

Almeno il Movimento dei Focolari non ha cercato di nascondere i fatti della morte di Bau - il che sarebbe stato difficile vista la pubblicità.  Anche se è loro vietato guardare la TV o comprare giornali, la notizia sarebbe inevitabilmente filtrata fino ai membri interni.  Ma la risposta di Maria Voce, il successore di Chiara Lubich alla presidenza dei Focolari, pur essendo comprensiva, è ambigua e potrebbe essere intesa come uno sviamento della colpa dal movimento.  Dice che con la morte di Bau "vediamo il Movimento più che mai identificato con i drammi dell'umanità di oggi".  L'implicazione potrebbe essere che in qualche modo Bau è stata contaminata dal 'mondo', piuttosto che riconoscere che in qualche modo le richieste del movimento potrebbero averla spinta oltre il limite.  Quando ho detto per la prima volta al leader maschile dei Focolari nel Regno Unito che ero gay, la sua principale preoccupazione era che non dovevo dare la colpa al movimento, un'idea che non mi era mai venuta in mente.  C'è stata una reazione istintiva di salvaguardare l'istituzione prima di tutto.

Dato che si è trattato di un tragico suicidio, le persone più vicine a Bau, ed i pezzi grossi del movimento, devono sicuramente sentirsi in dovere di esaminare i modi in cui possono aver fallito nel soddisfare i suoi bisogni in questo momento cruciale di crisi personale.  Molte persone sia all'interno che all'esterno del movimento, compresa la famiglia di Bau, le autorità civili e - si spera - la gerarchia cattolica si porranno domande di vasta portata.  In questa occasione, le cortine fumogene di belle parole spirituali non basteranno.   L'unica cosa positiva che potrebbe emergere sarebbe un'ampia inchiesta sulle circostanze che hanno portato alla morte di Bau, compresa la messa in discussione delle strutture e delle procedure interne tra le possibili cause, e che i risultati di questa inchiesta siano resi pubblici. Se non lo fa il Movimento dei Focolari, si spera che lo facciano le autorità civili o religiose.  Affrontando i demoni di Marisa Bau, forse il Movimento dei Focolari potrebbe affrontare i propri.

Dieci anni dopo, sembra che le speranze espresse nell'ultimo paragrafo di questo articolo siano state vane.  Per altri versi, però, soprattutto grazie agli sforzi degli ex-membri del movimento, sono stati fatti dei progressi, e si spera che questi sforzi continueranno con risultati crescenti.