Friday, 16 September 2022

Il movimento dei Focolari: la Storia segreta



Famiglie disfunzionali sono fondati su segreti.  Questo vale anche per organizazioni; e sarebbe difficile negare che questo e il caso del movimento dei Focolari.  E tutto un intreccio di segreti, tanto che e stato detto che ci sono due movimenti dei Focolari - quello interno (tutto segreto), e quello esterno con la massima pubblicita, facendosi vedere come un gruppo libero, senza stuttura, che lavora nel campo secolare per l'ecologia, e la pace e unita tra popoli e religioni - ma, secondo ex membri interni, questo immagine esterna e una messa in scena.   Gli aspetti piu notevoli del movimento che sono tenuti nascosti dal pubblico sono:  la gerarchia - rigida e verticale che facilta abusi dei membri interni; la gnosi o  insegnamenti segreti di Chiara Lubich, sopratutto le visioni di Lubich degli anni 40 conosciuti come 'il Paradiso di '49';  le finanze - vaste ma finora mai rivelate pubblicamente; e, finalmente, la vera e complea Storia, compresi gli aspetti negativi piu significativi.  Esiste soltanto la Storia Ufficiale che e tutta agiografica - con tutti gli aspetti negativi eliminati .

E ironico che, davanti a libri che rivelano aspetti negativi e abusi nel movimento, come Le armate del Papa e La setta divina, i focolarini e gli aderenti, protestano che quei libri non dicono niente di positivo sul movimento.  Ma scusate, ci sono libri dei focolarini che dicono qualcosa di negativo sul movimento?   Papa Francresco ha detto, 'La Chiesa non ha paura della Storia.'  Ma il movimento dei Focolari ha molto paura della sua Storia - un vero terrore.

Puo essere di aiuto ad inquadrare il movimento dei Focolari, facendo paragoni con altrre organizzazioni monoltiche - sette, per esempio, che ho notato per la prima volta nel Le armate del Papa nel lontano 1997.  Ma anche  regimi politici totalitari.  Difatti, 'totalitario' era una parola molto amata dalla Lubich per descrivere il suo movimento e la mentalita che cercava di instaurare nei segauci -  la cosi detta  'spiritualita'.  E molto illuminante, per esempio, fare il paragone tra il movimento ed il comunismo Sovietico.  Da notare, e il fatto che Lubich stesso ha detto che nell'Est comunista avevano tutte le idee giuste - mancava solo Dio.  In questo contesto, ho scoperto tanti paragoni illuminanti.  Nella prefazione al libro Testimonianza - le memorie di Shostakovitch di Solomon Volkov, aparre questo brano - molto suggestivo per me, e credo per qualsiasi ex membro o membro dissidente dei focolarini:

"Nell'Unione Sovietico, la cosa piu rara e preziosa  e la memoria.  Era stata calpestata per decenni;  le persone sapevano meglio che scrivere giornali o tenere lettere.  Quando e cominciato il 'grande terrore' negli anni trenta, citadini impauriti hanno distrutto i loro archivi personali, e con quelli la loro memoria.  Quello che da allora in poi era consdierato come memoria e stato definito ogni giorno dai giornali [ufficiali].  La Storia andava riscritta con una velocita vertiginosa.

Un uomo senza memoria e un cadavere.  Tanti di loro sono passati davanti a me, questi cadaveri viventi, che si ricordavano soltanto gli avvenimenti nel modo ufficialmente sancito."

(Testimonianza - le memorie di Shostakovitch, Solomon Volkov, Hamish Hamilton, United Kingdom, 1979)

La Storia e importantissima - e una grande insegnante.  Ma per questo e necessario la memoria viva o scritta.  Gli altri segreti dei focolarini - la gerarchia, la gnosi, le finanze - da qualche parte, anche se nascosti, si dovrebbe trovare documenti come prova della verita.  Ma la Storia?  Quella vera, quello non ufficiale?  La necessaria ricerca independente andava fatta anni fa.  Chi ci racconta ora gli aspetti negativi del movimento degli anni 40 e cinquanta?  Sono morti o spariti.   Rimane soltanto la storia ufficiale - come la famosa mitica 'Storia dell'Ideale' che ancora oggi si racconta come una mantra per introdurre il movimento?  E bella, certamente, ma e storia in quanto i fioretti di San Francesco sono storia.  

Qualcosa si sa, e mentre si collaborava su La setta divina, ho visto un documento interessantissimo su vari aspetti (soprattutto negativi) che mettono meglio in prospettiva il movimento dei Focolari.  Per esempio, come mai il Sant'Ufficio ha ordinato al'inizio degli anni cinqanta la distruzione della carte di Lubich raccontando nel sue visione note come il 'Paradiso di '49', ma poi sono riapparse e ora vanno presentate come una nuova dottrina soprattutto all'universita Sophia a Loppiano, approvato dal Vaticano?  Qual'e la verita dietro tanti problemi interni del movimento, con un esodo quasi continuo di membri interni  (secondo statistiche interne del movimento, 444 membri interni con  voti si sono dimessi tra 2000 e 2014), spesso in posizioni importanti: i capo zona della Germania all'inizio degli anni settanta; una richiesta di riforma da focolarini e focolarine del Trentino, il Veneto e Jugoslavia nel 1969 che e finito con l'expurgazioni di tanti membri; la cosi detta 'purga della gnosi'; il 'rinnovamento' chiesto dai focolarini dalla Lubich negli anni novanta ma rifiutata dalle focolarine;  l'uscita della capo zona del Belgio con piu di trenta focolarine nel 2008;  una seconda protesta nel 2010 dei focolarini che sono stati ascoltati da Maria Voce, l'allora Presidente del movimento, e il co-Presidente Jesus Moran ma senza risultati soddifacenti ed ancora con il risultato di molte uscite. 

Poi c'e da indagare il pandemico di malattia mentale tra i focolarini - con sempre piu evidenza di suicidi di membri interni, nascosti quando e stato possibile.  Importantissimo e la malattia mentale della Lubich, con ripetute episodi,  durante i quali e apparentemente rimasta all'apice del movimento con potere assoluto.  Quali erano gli effetti su decisioni e insegnamenti sempre imposti con l'obbedianza cieca richiesta da membri?  

Per costruire la vera Storia del movimento dei Focolare, il punto da dove iniziare - ma e soltanto un'inizio - e la memoria degli ex-membri interni.  Una delle reazioni piu importanti di ex membri del movimento dei Focolari a Le armate del Papa, era la conferma della memoria - tanti l'hanno sentito quasi come la riscoperta della sanita, di non essere o matti o cattivi.  Questa riconoscenza e di grande valore psicologicamente e spiritualmente.  Soltanto gli interni sanno almeno un pezzetino della verita - spesso raccontato sottovoce.  Forse non sara mai possibile sapere tutto.  I misteri delle religioni pagani, come i misteri eleusini di Grecia antica, sono rimaste segrete perche nessuno ha mai osato infrangere il divieto di rivelarli.  Ma credo che ancora qualcosa si puo sapere.  Ma e un grande lavoro e il tempo stringe.




Wednesday, 7 September 2022

'OLD STUFF' Open Letter to Fabio Ciardi from Gordon Urquhart


"Those chosen to comment on those writings [the 'visions' of Chiara Lubich, known as the 'Paradise of '49] are low-level authors - as theologians, not as people! - who show themselves as unfamiliar with mystical texts. He [Ferruccio Pinotti] quotes Gordon Urquhart (old stuff)..."
Fabio Ciardi Talking about mysticism without competence 
[review on La setta divina, Ferruccio Pinotti, Piemme, 2021], https://fabiociardi.blogspot.com/2022/05/parlare-di-mistica-senza-competenza.html?m=1


Dear Professor Fabio Ciardi

Usually, as an author, director and journalist, I follow the good old tradition of never responding to criticism - positive or negative.  It is always better to take a dispassionate stance, also (but not only) because you never know the reasons behind that criticism. I assure you that I am well aware of that aspect in the criticism of my work.

Your review of La setta divina (your blog 19 May 2022), however, is different, because it is not so much me as a writer that you criticise, in an authentic manner, but, in my opinion, you are trying to cover up increasingly justifiable and demonstrable accusations against the Focolare movement and Chiara Lubich, when, with reference to my contribution to that book, (an interview and personal testimony about my nine years in the movement, five as a celibate focolarino) you pronounce, 'Gordon Urquhart (old stuff)'.  To use a comment of such banality suggests that one does not want to - or perhaps cannot - defend oneself or the target of the discourse, namely the Focolare movement.   There is not much difference between 'old stuff' and the ad hominem criticisms that the focolarini themselves have used to discredit my book The Pope's Armada  (Bantam Press, 1995) - though they have never accused me of errors of truth.  For example: 'You can't believe what he says because he is divorced (I was ordered to marry by the focolarini in the first place); he saw a psychiatrist (sent by the focolarini) and became homosexual (but God, in his wisdom, created me that way!).' 'Old stuff' and ad hominem criticisms are the arguments of those who have no arguments   

I can only wonder what would you, as an academic, would say if one of your students used such an argument to reject the opinion of an 'old' thinker or writer?   For example, is Plato 'old stuff'?  Is Homer 'old stuff'?  Is Chiara Lubich, God forbid, 'old stuff'? Jesus himself - is he 'old stuff' too?   If you used this category in your teaching, I would be very concerned for your students!  It's a poor method of scoring points.  Socrates' way of reasoning still holds good in the philosophical world: it consists of asking questions.  And the question one should ask is not 'old or new?'  The question one should ask is this: 'Is it true or not?' Then you need proof, evidence.  So far - after 27 years - no one has shown any evidence that what I said in The Pope's Armada is not true.

If you had done the due research, you would know that my work on the Focolare movement, as opposed to being 'old stuff' has continued over the years.  Ever since I wrote The Pope's Armada, I have been continually receiving very serious testimonies of abuse of all kinds in the Focolare movement - so much so that, since I wrote the first version of the book in English in 1995, I now believe that abuse in the Focolare movement is much worse than I thought at the time.  In 2013, I finished a counselling course, because the cases of people harmed by the movement who asked for my help were so serious that common sense was not enough to help them.  In 2020, I launched a new blog - popesarmada25.blogspot.com - to restore and update the ideas of The Pope's Armada because I realised - in discussions with experts on cults and former members of the movement, many of whom had come out in recent years - that the ideas in my book were increasingly current - hardly 'old stuff'.    

At the same time I saw, with some surprise, that my analysis of 'new Catholic movements' is not at all 'old stuff' for Pope Francis, and the Vatican he is in the process of reforming.  In speeches and documents he has repeated in similar terms, or even using identical words, the key ideas of The Pope's Armada.   For example, in his address to the General Assembly of the Focolare movement on 6 February 2021, he speaks, with reference to what I have called Lubich's 'personality cult', of the 'post-foundress period' and says, 'Every charism is creative, it is not a statue in a museum, no, it is creative...Self-celebration does a charism a disservice.'  On what I called the main work of the movement - recruitment - he says, 'the gospel is meant for everyone, but not as proselytising.'   Defining this concept more clearly, he speaks of the need to 'avoid any self-referentiality, which is always a sin, and a temptation to look at ourselves in the mirror.  This is horrible. This avoidance of self-referentiality, which never comes from the good spirit, is what we hope for the whole Church: to beware of the withdrawal into oneself, which always leads one to defend the institution to the detriment of the person, and which can also lead one to justify or cover up forms of abuse.  With much pain we have experienced this, we have discovered it in recent years.  Self-referentiality prevents us from seeing mistakes and shortcomings, hinders progress, and hinders transparency of institutional procedures and forms of government.'  

Ever-growing testimonies from all parts of the world give identical examples of various forms of abuse in the movement, building a picture of problems that are not isolated, or the fault of a few (the point of view the movement seeks to spread), but systemic problems, just as we have seen with paedophilia in the Church (although in the Focolare movement it is a series of various abuses, including paedophilia). In the 1990s, the then Cardinal Ratzinger, together with the followers of his beloved Cl, furiously denied that there existed - as liberation theology suggested - 'structures of sin' i.e. structures where sin was systemic: according to him, only the individual could be resonsible for sin.  From a sociological point of view, this idea is on very shaky ground, but a person, even one who calls himself a distinguished theologian, who denies that the Church is a 'structure of sin' after the experience of the last twenty years of discoveries of sexual abuse of minors all over the world, simply comes across as an idiot. The other day I saw on the internet, a guy like that, someone in the movement, proclaiming, 'abuse can't be systemic because it didn't happen to me'! Who is he trying to kid? 

These are some of the most dangerous and damaging abuses of the Focolare movement, which I analysed 27 years ago, and which are undoubtedly systemic and certainly not 'old stuff', either because they are integral to the movement's methods, established by Lubich, or because they are fundamental to the teachings, which are also, like everything else, prescribed by the foundress:

1.   For eighty years, pastoral care (a rather important word in the Church outside Focolare but a word I never heard used in the movement) has been based on a foundation that breaks two points of canon law, creating catastrophic abuses (of which we have a great deal of evidence) in the minds and souls of individuals (although I know that the individual does not count in a movement where 'there is no unity if people still have a personality' - Chiara Lubich, 1946).  These two points are: 1) distinction between inner forum and outer forum; 2) enforced manifestation of conscience*.  This system is based on Lubich's concept of the 'private conversation' (colloquio privato), an unlawful invasion of individual conscience.  It is incredible that a person with her power never studied pastoral training as approved by the Church.  Here is a truly frightening story - which needs to be investigated thoroughly - of a kind of spiritual abuse involving thousands of people.  As Pope Francis rebuked the movement: '[We must observe the] wise distinction between the external forum and the internal forum, which the experience and tradition of the Church teaches us is indispensable.  Indeed, the intermingling of the sphere of government and the sphere of conscience gives rise to the abuses of power and the other abuses we have witnessed, when the cooking-pot of these ugly problems has been uncovered.' (6 February 2021) If you see my book as 'old stuff', it is not exactly a compliment to the Vatican which has only discovered these problems now, 27 years later. It is appalling that for almost eighty years the pastoral work of the movement has been headed in a direction contrary to the laws of the Church, without any kind of control or restraint.  One thing is certain - only the inner members of the movement, i.e. the celibate members, have the slightest concept of the level of abuse the Pope is talking about, i.e. those most involved as objects or operators of these methods.  Certainly, this is too fundamental a problem to be solved within the movement itself.  What is needed is an intervention from outside - for example an Apostolic Visitation - and a detailed investigation of the movement's archives.  To get an idea of the horrors of this 'mixing' that the Pope speaks of,  read this article in my blog: 

https://popesarmada25.blogspot.com/2022/08/agire-contro-labsuo-del-movimento-dei.html

2.  The Focolare movement has a strong aspect of Manichaeism that comes directly from Lubich's weltanschauung. I remember a passage from her diary while she was spending her usual two-month summer holiday in Switzerland.  She took a trip up a mountain and at the summit found what you would expect - a café, a gift shop, other people.  Her reaction was: 'world, world, world!', clearly expressed with disgust, even hatred.  For Lubich, the term 'world' - that is, normal life that is harmless to most people - meant something very negative.  In the focolarino lexicon even the word 'human', which is beautiful and precious to most people, is a negative term.  It is interesting that another foundress, Soeur Madeleine de Jesus, a very humble person (I met her on one occasion) but with very mature, contemporary ideas, said, 'Before being religious, be human and Christian with all the strength and beauty of the terms.' Dualism, i.e. spirit=good/material=evil, is one of the early heresies of the church and re-emerges in every age. For the Manicheans, it even meant that Jesus did not die on the cross, because being God, he could not be truly man because material things are evil.  Lubich expressed her Manichaeism in the phrase 'Vanity, vanity, all is vanity' from the most pessimistic book of the Old Testament, Ecclesiastes.  That quote is part of the 'Story of the Ideal', the fundamental mindset of the movement, and means: 'nothing "human", nothing of the "world" has any value'.  

When I first became acquainted with the movement, from the outside I had the impression that living as a focolarino in the world, doing a job like a normal person, gave value to all our actions, to every job.  But before long, almost without consciously realising it, I realised that the opposite was true. When I was very young, my ambitions were to become a writer and film director, and already at the age of fourteen, my school teachers encouraged me to send my works of fiction to publishing houses.   When I was 16, with one of my short stories, I won an amazing two-week trip to Rome in an international competition.  By the time I was 17, I had already written two books for young people of 80,000 words each.  But, under the influence of 'vanity of vanities', I destroyed them: they were what the movement would call 'attachments'.  Worse still, in 1967, shortly before I met the focolarini, I had written to my favourite author, the great E M Forster, author of Passage to India and Room with a View.  He replied with a full-page handwritten letter, responding with great care and tenderness to the details of my letter, with his gentle humour, and encouragement for my ambition to be a writer.  Today, it would be a historical document.  I destroyed it. Because according to the so-called Ideal, it was 'vanity of vanities'.   
After I left the movement, I achieved those ambitions, to a certain extent, especially as a film director, albeit nine years too late.  Had I stayed in the movement I would have thrown away the gifts God gave me and perhaps thrown away my life.  Many of the focolarini (i.e. men) in the 1990s and the first decade of the new millennium realised this in 3 major semi-'rebellions', and protested to the leaders of the movement how they could not use their talents in the context of the movement.  For this reason, many left. I find it incredible that in such a vast  movement, and with all its self-celebration, it has produced nothing of any worth in the arts.  It makes me think of Stalin's time when a genius like Shostakovich lived in fear and young communists held demonstrations, carrying placards saying: 'Long live mediocrity!' In my opinion, the movement has always favoured mediocrity in ideas, art and even people.   Paradoxical and very disturbing, that a movement that talks of 'inundations [of society] ' and 'clarification', i.e. typically of a sect, of a complete renewal of society (interview with American psychologist Margaret Singer: https://www.youtube.com/watch?v=8bRBFhMEQFk&t=403s), has ideas that look more like a focolarino cultural revolution, Maoist style.  

There is also much evidence of censorship in the movement.  I experienced it personally when I was editor of the New City magazine in Britain - attempts at censorship coming from the women's side of the movement, involving Lubich herself.  I experienced it when they put The Pope's Armada in its various language editions on the Focolare Index (there is a mountain of evidence to prove it, including from internal members of the movement).  Chiara, the supreme amateur, gave her stamp to everything that dared to call itself 'art' in the movement - even the Gen Rosso and Gen Verde songs.  Lubich was so uneducated in all things creative that she boasted that she didn't care about fairy tales as a child 'because they weren't true'.  I wonder what Carl Jung, who revealed in fairy tales the role of the collective unconscious, would have said about Lubich's notion?  What about War and Peace or The Brothers Karamazov?  Were they not worth reading because they are not true?  Did Lubich not realise that most of  The Book of Genesis uses the literary genre of mythology?  But that doesn't mean 'not true'! I once heard Fede - one of the first focolarini and a person with very old-fashioned ideas - say, 'Shakespeare knew the Old Man [the bad side of human nature in Focolare-speak] very well.'  What creativity can we expect from a movement that thinks this way and is not afraid to impose censorship?  I personally convinced, from a long professional career in the creative world, that one does not achieve anything in life - any kind of invention or artistic or scientific creation - without passion.  But with the philosophy of 'vanity of vanities' and the elimination of all attachments - where is passion?  I have often thought that with the philosophy that 'world' and 'human' are negative things, in the long run we would be back in the Dark Ages.  Moreover, I am convinced as a counsellor that no one in the world today needs to sing heartily along with Lubich and the early focolarini, 'Nulla son!' - 'I am nothing'.  I believe that this very negative and nihilistic undercurrent of Lubich's doctrine is at the root of the very high level of mental illness found among the celibate focolarini - even the founders - because on the psychological level it is highly destructive.  Fortunately, after I left the movement, I discovered a truly great Catholic thinker of the 20th century - Pierre Teilhard de Chardin - who reveals a whole different universe, all positive, all spiritual - even in material things.  Interestingly, our national Focolare leader (capo zona) in the UK in the 1970s once told us over dinner that Teilhard was 'too optimistic'. 

3.  'When someone has an answer for every question it is a sign that they are not on the right track.'  For anyone who knows the Focolare movement, 'an answer for every question' is a very familiar concept.   These are Pope Francis' words from the Apostolic Exhortation Gaudete et Exultate, (March 2018).  I was very surprised to discover that in this document, Pope Francis speaks of 'contemporary Gnosticism', an important theme in his teachings to which he often refers.  In The Pope's Armada, using identical words, I spoke of Gnosticism in the movement, especially with reference to Lubich's 'Paradise of '49'.  In Gaudete et Exultate, where he explores this issue in detail, Pope Francis says: 'Gnosticism is one of the worst ideologies, for while it unduly exalts knowledge or a particular experience, it considers its own vision of reality to be perfection. In this way, perhaps without realising it, this ideology feeds on itself and becomes even more blind. Sometimes it becomes particularly deceptive when it disguises itself as disembodied spirituality. Indeed, Gnosticism "by its very nature wants to tame mystery", both the mystery of God and his grace, and the mystery of the lives of others'.  Pope Francis, continues his discourse, suggesting that 'a false prophet... uses religion to his own advantage, at the service of his own psychological and mental meanderings. God surpasses us infinitely, he is always a surprise, and it is not we who determine in what historical circumstance we find him, since it is not up to us when and where and how we encounter him. Those who want everything clear and certain, claim to dominate the transcendence of God'.  The Pope emphasises that, 'We come to understand in a very poor way the truth we receive from the Lord.  And with even greater difficulty we manage to express it. Therefore, we cannot pretend that our way of understanding it authorises us to exercise strict control over the lives of others... A dangerous confusion often occurs: believing that because we know something or can explain it with a certain logic, we are already holy, perfect, better than the 'ignorant masses''.'  It is illuminating to compare this last statement with the way Chiara Lubich described the 'Paradise of '49' to the inner members of the Focolare Movement in 1963, which I quoted in The Pope's Armada: 'We had the impression that God had opened the eyes of the soul to the kingdom of God that was in our midst and we saw Him who is in our midst, the Paradise that was in our midst, and in such a divine scenario, such an expression of the Trinity, we understood all those years ago [in 1949], what the role of this movement as a whole was and its role in each of us in the Church.' 

But even more worrying is an interview that focolarino co-president Jesus Moran gave to the Italian magazine of the Dehonians, Settimana News (20 February 2021). 
http://www.settimananews.it/ministeri-carismi/focolari-dopo-assemblea-generale 
In that interview, to a question referring to 'some critical questions with respect to [Chiara Lubich's] mystical experiences - especially the original ones, of the late 1940s,' the so-called 'Paradise of 1949,' Moran responds, without the slightest hesitation:  'It must be said that Chiara always thought, and passed on to us...that this mystical experience is constitutive of the mentality of any person who wants to be a leaven of unity today in the Church and in society - that is, of those who make the charism of the movement their own.  So it is not a private, particular experience of Chiara.'  Although I may not be a theologian, it is enough to be an informed Catholic to affirm that Lubich's experience is, without the slightest doubt, what the Catholic Church defines as a 'private revelation',  (unless one is planning to set up a church within the Church).  According to Benedict XVI's Apostolic Exhortation of 30 September 2010, following the Synod on the Word of God, it is necessary for the Church to 'help the faithful to distinguish the word of God from private revelations, the task of which is not to "complete" the definitive revelation of Christ... the value of private revelations is essentially different from the one public revelation.'  This document clearly says that 'the use [of private revelations] is not obligatory.'  It seems to me that Moran suggests something quite different about the 'Paradise of 1949' revelations when he states  'they are not ...private'!   C.S. Lewis in his novels such as those of Narnia, and Ray Bradbury's fantasy and science fiction tales, say arguably more interesting and certainly more intelligible things about spiritual matters, but they do not demand that the world must 'believe' or 'live' them,  that they are the basis of 'inundations' that will change every aspect of society.  Such ideas reach the brink of megalomania.  William James, the American psychologist, brother of the novelist Henry James, in his classic book Varieties of Religious Experience, while acknowledging the possibility of personal mystical experiences, very wisely comments that they are only relevant to the person who experiences them.

The Focolare movement's concept of 'charism' does not correspond to that of the New Testament.  St Paul shows charisms as gifts from God to every Christian - and which can be interpreted by other simple Christians.  In an address to the Second Vatican Council in October 1963, using word for word notes made by the theologian and peritus of the Council, Hans Kung, based on the theology of St Paul, Cardinal Suenens spoke of the importance of spiritual gifts and the call of all Christians and that the hierarchy should take this seriously. In his book The Church (1967), Kung reinforces this concept: 'The charisms of leadership in the Pauline churches...did not produce a 'ruling class', an aristocracy of those invested with the Spirit who separated themselves from the community.  Every Christian has his or her own charism.  Every Christian is charismatic.'  In the Focolare movement there is only one charism - that of Lubich.  There is no place for other charisms, not even original contributions.  The internal members of the movement are like the apparatchiks of the Soviet Union, whose job is to blindly carry out Lubich's orders or ideology, to spread her doctrine and extend her influence and power. There is a fixed blueprint for every eventuality - how to recount the beginnings, the 'history' of the movement (the Story of the Ideal), to how to recount even one's own 'experience' of discovering the movement, each the stage prescribed in advance.  Far from what St Paul says, that Christians could explain and interpret each other's inspirations, Lubich's charism requires an entire university dedicated to its 'doctrine', composed of 'true theologians...[who are] familiar with mystical texts.'  

Pope Francis and the Dicastery for the Laity have recently shown that that The Pope's Armada's analysis of the 'new Catholic movements', Focolare included, was not at all 'old stuff'.  Little by little, Francis has  rebuked the big movements one by one - Neocatechumenals, Cl - the Focolare movement.  And one of the most problematic aspects that the Vatican has begun to address - only very recently - is the use of the word 'charism' in relation to secular movements.  As I said in The Pope's Armada, 'Perhaps the most problematic effect of this new concept of charisms is that movements are allowed complete freedom of action under the current regime in the Vatican, with no checks or balances, no accountability.'   The late Bruno Secondin, a Carmelite academic and author of The New Protagonists, a survey of the 'new Catholic movements', told me in the 1990s that in his opinion, the idea of the 'charism of the founder' of these movements emerged around 1985.  In the case of the focolarini, however, I was well aware that they were using the term 'charism of Chiara' when I encountered the movement, as early as 1967.  Later on, all the movements latched on to this term.   But now, with regard to Cl - and therefore to all movements - Cardinal Farrell, Prefect of the Dicastery for the Laity, has declared: 'The charism of Cl, like the charisms that have given rise to multiple aggregative realities in the Church, has a collective and communal dimension: it has given rise to a community of people called to live and make operative that charism in history.' (Letter to the President of the Fraternities of Communion and Liberation, Davide Prosperi, 10 June, 2022)

I have noticed something that I find very suspicious in the attitude of focolarini towards their possibility of making mistakes.  When The Pope's Armada was published in 1995, Chiara Lubich admitted that the movement had made many mistakes.  In her book-length interview with Michele Zanzucchi, talking about The Pope's Armada, Maria Voce, Lubich's succesor as President, also says that the movement has made many mistakes.  When La Setta Divina was published in 2021, an official announcement of the movement said that it had made many mistakes. It is strange that no one ever says what the mistakes are.  Nobody would dream of standing up at their trial and declaring 'I made a mistake' or 'I made so many mistakes'.  If someone confesses truthfully, they have the courage to call the crime clearly by its name  The many people who have suffered abuse in the Focolare movement have the right to hear those responsible specifically admitting to their mistakes and even Lubich's mistakes.  She (Lubich) also admitted to them, but justice demands that they be named specifically  by the movement itself.

In my testimony in La setta divina, I talked about how I left the movement because I was sure that otherwise it would destroy me.  I was always open with the movement about being homosexual.  Their 'solution' was always just 'loving Jesus forsaken'.  Finally, when this 'solution' no longer conviced me, they offered me three (obligatory) solutions: 'conversion therapy,  an arranged marriage and chemical castration.'  Do you think that this form of spiritual abuse - which also broke church laws on the distinction between inner and outer forum - and abuse of all kinds experienced by others - sexual, psychological, modern slavery - are, for us and the movement, 'old stuff'?  I assure you that they are not.   These abuses have more or less damaged, and in some cases destroyed, the lives of so many, and justice will continue to be sought from the Church (https://www.facebook.com/profile.php?id=100083514304797), from civil authorities and international institutions.

History shows that there was a time in recent decades when the leaders of the Focolare movement hoped that the child abuse carried out by a leader  of the movement in France, which they tried so hard to hide from the Church and civil authorities, was 'old stuff'.  But we now know that this was not true at all.  It is not 'old stuff', at least for the Focolare movement; it is current and future stuff, which it had managed to keep secret for many years, but which is now public and which it will been forced to face up to and account for.

And then the fact that you call me an 'low-level author'?  Instead of being offended, I feel pity for an academic who feels compelled to descend to insults.  At least I haven't descended to that level. 'Old stuff', insults, ad hominem arguments: the last refuges of the desperate.  Incidentally, my comment on the 'Paradise of '49' was not that of a theologian, but of a former focolarino, who had every right to lament the fact that these weird ideas were kept hidden from us, of whom they asked our entire lives, while it now appears that they were the essence of Lubich's thought.   This 'low-level author' at least has the good sense (something I have seen notably lacking among focolarini) not to return insults but to try - in part, because I could have said much more - to reason, with concrete examples, against your phrase, 'old stuff'.


Kind regards


Gordon Urquhart

*In Catholic moral theology, manifestation of conscience signifies the kind of revelation of intimate personal thougthts, feelings and actions that might be made by choice in confession or to a spiritual director.




















Monday, 5 September 2022

'ROBA VECCHIA' - una lettera aperta a Fabio Ciardi da Gordon Urquhart



“Si chiamano a commentare quegli scritti [le ‘visioni’ di Chiara Lubich, conosciuti come ‘Paradiso di ‘49] autori di scarso livello – come teologi, non come persone! – che mostrano di non avere dimestichezza con i testi mistici. Si cita Gordon Urquhart (roba vecchia)...”

Fabio Ciardi Parlare di mistica senza competenza 

[recensione sul La setta divina, Ferruccio Pinotti, Piemme, 2021], https://fabiociardi.blogspot.com/2022/05/parlare-di-mistica-senza-competenza.html?m=1



Gentilissimo Professore Fabio Ciardi


Di solito, come autore, regista e giornalista, seguo la tradizione vecchia e buona di non rispondere mai alla critica - positiva o negativa.  E sempre meglio prendere una posizione spassionata, anche (ma non solo) perché non si sa mai i motivi dietro quelle critiche. Le assicuro che sono ben cosciente di quell'aspetto nelle critiche del mio lavoro.


Nel caso della sua recensione di La setta divina (suo blog 19 maggio 2022) pero’, c’e qualcosa di diverso, perche non sono tanto io come scrittore che lei critica in maniera accetabile,  ma, al mio parere, sta cercando di coprire accuse sempre più giustificate e dimostrabili contro il movimento dei Focolari e Chiara Lubich, quando,  con riferimento al mio contributo a quel libro, (intervista e testimonianza personale sui i miei nove anni nel movimento, cinque come focolarino celibe) pronuncia, ‘Gordon Urquhart (roba vecchia)’.  Usare un commento di tale banalità suggerisce che uno non vuole - o forse non può - difendersi o difendere l’obiettivo del discorso, cioè il movimento dei Focolari.   Non c'è molta differenza tra ‘roba vecchia’ e le critiche ad hominem che hanno usato i focolarini stessi per screditare il mio libro Le armate del Papa (Ponte alle Grazie, 1996);  non mi hanno mai accusato di sbagli di verità.  Ad esempio: ‘Non si puo credere quello che dice perché e divorziato (ordinato dai focolarini di sposarmi); ha visto uno psichiatra (mandato dai focolarini) ed e diventato omosessuale (ma Dio, nella sua sapienza,  mi ha creato cosi!).’  ‘Roba vecchia’ e critiche ad hominem sono gli argomenti di quelli che non hanno argomenti    


Devo chiedere, dato che lei è un accademico, cosa direbbe se una sua studentessa o studente usasse un argomento del genere per rifiutare il parere di un pensatore o uno scrittore ‘vecchia/o’?   Per esempio, Platone e ‘roba vecchia’?  Omero è 'roba vecchia’?  Dio ce ne scampi, Chiara Lubich e ‘roba vecchia’? Gesù stesso - e anche lui ‘roba vecchia’?   Se lei usasse questa categoria nell'insegnamento, tremerei per i suoi studenti!  E un modo molto meschino di cercare di vincere.  Il modo di ragionare di Socrate regna ancora nel mondo filosofico: consiste nel fare domande.  E la domanda che si dovrebbe fare non e ‘vecchio o nuovo?’.  La domanda che bisogna fare è questo:  'E vero o no?’  Poi ci vogliono le prove, l’evidenza.  Finora - dopo 27 anni - nessuno ha mostrato l’evidenza che quello che ho detto in  Le armate del Papa non è vero.


Se lei avesse fatto la dovuta ricerca, saprebbe che il mio lavoro sul movimento dei focolari, al contrario di essere ‘roba vecchia’ è continuato durante gli anni.  Da quando ho scritto Le armate del Papa mi arrivano continuamente testimonianze gravissime di abuso di tutti tipi subite nel movimento dei Focolari - tanto che, da quando ho scritto la prima versione del libro in inglese nel 1995, ora credo che gli abusi nel movimento dei Focolari sono molto peggiori di quello che pensavo allora.  Nel 2013, ho finito un corso di counselling, perché i casi di persone danneggiate dal movimento che chiedevano il mio aiuto erano così gravi che il buon senso non bastava per aiutarli.  Nel 2020, ho lanciato un nuovo blog -  popesarmada25.blogspot.com - per ripristinare ed aggiornare le idee di Le armate del Papa perché mi sono accorto che - in consulenza con esperti su sette e ex membri del movimento, molti usciti negli ultimi anni, che le idee del mio libro erano sempre più correnti - altroche ‘roba vecchia’.    


Allo stesso tempo ho visto, con una certa sorpresa, che  la mia analisi di ‘nuovi movimenti cattolici’ non e per niente ‘roba vecchia' per Papa Francesco, e il Vaticano che lui sta riformando.  In discorsi e documenti ha ripetuto in altre parole, o anche usando parole identiche, le idee chiave di Le armate del Papa.   Per esempio, nel suo discorso all’Assemblea Generale del Movimento di 6 febbraio 2021, parla, con riferimento a quello che  io ho chiamato 'personalità di culto’ della Lubich, del ‘dopo-Fondatrice’ e dice, ‘Ogni carisma e creativo, non e una statua di museo, no, e creativo…L’autocelebrazione non rende un buon servizio al carisma.’’  Su quello che io ho chiamato il lavoro principale del movimento - reclutamento - dice: ‘il Vangelo è destinato a tutti, ma non come proselitismo.’   Precisa questo concetto, e parla del bisogno di ‘evitare ogni autoreferenzialità, che è sempre un peccato, e una tentazione quella di guardarsi allo specchio. No, e brutto questo…Questo evitare ogni autoreferenzialità, che non viene mai dallo spirito buono, e quello che auspichiamo per tutta la Chiesa: guardarsi dal ripiegamento su se stessi, che induce a difendere sempre l’istituzione a scapito della persone, e che può portare anche a giustificare o coprire forme di abuso.  Con tanto dolore lo abbiamo vissuto, lo abbiamo scoperto in questi ultimi anni.  L'autoreferenzialità impedisce di vedere errori e mancanze, frena il cammino, ostacola una verifica aperta di procedimenti istituzionali e degli stili di governo.’  


Testimomianze sempre in crescita da tutte le parti del mondo danno esempi identici di varie forme di abuso nel movimento, costruendo un quadro di problemi non isolati, o colpa di  alcuni (il punto di vista che il movimento cerca di diffondere), ma problemi sistemici, proprio come abbiamo visto con la pedofilia nella Chiesa (anche se nel movimento dei focolari si tratta di una serie di abusi vari, pedofilia compreso). Negli anni novanta, l'allora Cardinal Ratzinger, insieme ai seguaci del suo amato Cl, negava furiosamente che esistesse - come suggeriva la teologia della liberazione -  ‘strutture di peccato’ cioè strutture dove il peccato era sistemico, ma, secondo lui, il peccato era soltanto la colpa del singolo.  Dal punto di vista sociologica, quest'idea si regge su un terreno molto traballante, ma una persona, anche colui che si definisce un illustre teologo, che nega che la Chiesa e una ‘struttura di peccato’ dopo l’esperienza degli ultimi vent’anni di scoperta di abuso sessuale di minori in tutto il mondo, si presenta sempicemente come un idiota. L'altro giorno ho visto su internet, un tipo del genere, uno del movimento, che ha proclamato, ‘l’abuso non può essere sistemico perché non è successo a me’! Ma scherziamo? Qui presento alcuni degli abusi più pericolosi e dannosi del  movimento dei Focolari, che ho analizzato 27 anni fa,  che sono indiscutibilmente sistemici e certamente non ‘roba vecchia’, o perché sono integrale ai metodi del movimento stabiliti della Lubich, o perché  sono fondamentali agli insegnamenti, anche, come tutto, prescritti dalla  fondatrice:


  1. Per ottant’anni, la pastorale (una parola piuttosto importante nella Chiesa fuori i focolari ma una parola che io non ho mai sentito nel movimento) e stato basato su un fondamento che infrange due punti della legge canonica, creando abusi catastrofici (abbiamo l'evidenza) nelle menti e anime di individui (anche se so che l'individuo non conta in un movimento dove ‘non c'è unità se le persone hanno ancora una personalità’ - Chiara Lubich, 1946).  Questi due punti sono: 1) distinzione tra foro interno e foro esterno; 2) manifestazione della coscienza forzata.  Questo sistema si basa sul concetto di Lubich  del ‘colloquio privato’, un’invasione della coscienza individuale illecito.  Incredibile che una persona con il suo potere, non abbia mai avuto una formazione pastorale come approvata dalla Chiesa.  Qui c'è una storia veramente spaventosa - che va indagata - di una specie di abuso spirituale coinvolgendo migliaia di persone.  Come Papa Francesco ha rimproverato il movimento: ‘[Bisogna osservare la] saggia distinzione tra foro esterno e foro interno che l’esperienza e la tradizione della Chiesa ci insegna essere indispensabile.  Infatti, la commistione tra ambito di governo e ambito della coscienza dà luogo agli abusi di potere e agli altri abusi dei quali siamo stati testimoni, quando si è scoperta la pentola di questi problemi brutti.’ (6 febbraio 2021)  Se lei vede il mio libro come ‘roba vecchia’, non è un grande complimento al Vaticano che ha solo scoperto questi problemi ora, 27 anni più tardi. E spaventoso che da quasi ottant’anni il lavoro pastorale del movimento va avanti completamente scatenato in una direzione contrario alle leggi della Chiesa.  Una cosa è certa - solamente i membri interni del movimento, cioè i membri celibi, hanno il minimo concetto del livello di abuso di cui il Papa parla, cioè quelli più coinvolti come oggetti o operatori di questi metodi.  Certamente, questo è un problema troppo fondamentale per essere risolto dentro il movimento stesso.  Ci vuole un intervento dal di fuori - per esempio una Visita Apostolica -  e un'indagine dettagliata degli archivi del movimento.  Per avere un'idea degli orrori che questa ‘commistione’ di cui il Papa parla, basta leggere questo articolo nel mio blog: https://popesarmada25.blogspot.com/2022/08/agire-contro-labsuo-del-movimento-dei.html

  2. Il movimento dei Focolare possiede un aspetto forte di manicheismo che viene direttamente dal weltanschauung della Lubich. Mi ricordo un brano del suo diario mentre passava la solita vacanza estiva di due mesi in Svizzera. È salita in cima a una montagna ed arrivando lì ha trovato delle cose normali - un caffè, un negozio di doni, altre persone.  La sua reazione era: ‘mondo, mondo, mondo’, espresso chiaramente con disgusto, persino odio.  Per Lubich il termine ‘mondo’ - cioè la vita normale che è innocua per altri - significava qualcosa di molto negativo.  Nel lessico focolarino anche la parola ‘umano’, bellissima e preziosa per la maggioranza di persone, è un termine negativo.  E interessante che un'altra fondatrice, Soeur Madeleine de Jesus, una persona molto umile (l’ho incontrata personalmente una volta) ma con idee molto mature e della nostra epoca, ha detto, ‘Prima di essere religiosa, siate umani e cristiani con tutta la forza e bellezza dei termini.’ Il dualismo, cioè spirito=buono/materiale=male, è uno dei primi eresie della chiesa e ri-emerge in ogni età. Per i manichei, significava perfino che Gesù non è morto in croce, perché essendo Dio, non poteva essere veramente uomo perché il materiale è malvagio.  Lubich ha  espresso il suo manicheismo nella frase 'Vanità, vanità, tutto e vanita’ dal libro più pessimistico del Vecchio Testamento, Ecclesiaste, che è stato definito, tra l’altro, un’espressione dell’esperienza della depressione.  Quella citazione fa parte della ‘Storia dell'Ideale’, la mentalità fondamentale del movimento, e significa: ‘niente “umano”, niente "mondo" ha valore”.  Quando io ho conosciuto il movimento, dal di fuori avevo l’impressione che il fatto di vivere come un focolarino nel mondo, facendo un lavoro come una persona normale, dava valore a tutte le nostre azioni, ad ogni lavoro.  Ma in poco tempo, quasi senza rendermi conto coscientemente, ho intuito che l’opposto era vero. Da molto giovane, le mie ambizioni erano diventare scrittore e regista di film, e già all'età di quattordici anni i miei professori di scuola mi incoraggiavano a mandare le mie opere di narrativa a case editrici.   Quando avevo 16, con un mio racconto, ho vinto un viaggio stupendo a Roma di due settimane in un concorso internazionale.  All'età di 17 anni, avevo già scritto due libri per giovani di 80,000 parole ognuno.  Ma, sotto l’influsso di ‘vanita delle vanita',  li ho distrutti: erano quello che il movimento chiamerebbe 'attaccamenti'.  Peggio ancora, nel 1967, poco prima di incontrare i focolarini, avevo scritto al mio autore preferito, il grande E M Forster, autore di Passaggio in India e Camera con vista.  Mi aveva risposto con una lettera scritta a mano di una pagina intera, rispondendo con grande attenzione e tenerezza ai particolari della mia lettera, con il suo dolce umorismo, e incoraggiamento per la mia ambizione  di essere scrittore.  Adesso sarebbe un documento storico.  L’ho distrutto - perché secondo il cosiddetto Ideale, era ‘vanita delle vanita’.   Dopo che ho lasciato il movimento, ho raggiunto quelle ambizioni, fino ad un certo punto, soprattutto come regista di film, anche se con 9 anni di ritardo.  Se fossi rimasto nel movimento avrei buttato via i doni che Dio mi ha dato e forse avrei buttato via la vita.  Tanti dei focolarini (cioè, uomini) negli anni 90 e il primo decennio del nuovo millennio si sono accorti di questo in 3 grandi mezzo-‘ribellioni’, e hanno protestato come non potevano usare i loro talenti nel contesto del movimento.  Per questa ragione, molti sono usciti. Lo trovo incredibile che in movimento così grande, e con tutta la sua autocelebrazione non c’e nessuna grande realizzazione nelle arti.  Mi fa pensare ai tempi di Stalin quando un genio come Shostakovich viveva in paura e  i giovani comunisti facevano manifestazioni portando cartelli che dicevano: ‘Viva la mediocrità!'  Secondo me, il movimento ha sempre favorito la mediocrità di idee, arte e perfino persone.   Paradossale e molto turbante, che un movimento che  parla di ‘inondazioni’ e ‘clarificazione’, cioè, tipicamente di una setta, di una rinnovazione completo della società (intervista con la psicologa americana Margaret Singer: https://www.youtube.com/watch?v=8bRBFhMEQFk&t=403s), ha idee che assomigliano più ad una rivoluzione culturale focolarino, stile maoista.  C’e poi molta evidenza di censura nel movimento.  L’ho sperimentato personalmente quando ero direttore di New City in Gran Bretagna, dalla parte femminile del movimento, coinvolgendo la Lubich stessa  L’ho sperimentato quando hanno messo Le armate del Papa nelle varie lingue sull’Indice focolarino (c'è una montagna di evidenza  per dimostrarlo, anche da interni del movimento).  Chiara, dilettante suprema, dava la sua impronta a tutto quello che osava chiamarsi ‘arte’ nel movimento - perfino le canzoni di Gen Rosso e Gen Verde.  La Lubich era così poco educata nelle cose creative che si vantava che non gli interessava le fiabe da bambina ‘perché non erano vere’.  Mi domando cosa avrebbe detto Carl Jung, che ha rivelato nelle fiabe il ruolo dell'inconscio collettivo, su questa opinione della Lubich?   E Guerra e Pace o I fratelli Karamazov?  Non valeva la pena leggerli perché non sono vere?  Lubich non si accorgeva che la maggior parte di Genesi adopera il genere letterario di mitologia?  Ma non vuol dire che ‘non è vero'! Ho sentito una volta Fede - uno dei primi focolarini e una persona con idee molto antiquate - dire, ‘Shakespeare conosceva benissimo l’uomo vecchio.’  Che creatività possiamo aspettare da un movimento che lo pensa così e non ha timore di imporre la censura?   In realtà, e sono cosciente di questo personalmente, da una lunga vita nel mondo creativo da professionista, che non si raggiunge niente nella vita -  qualsiasi tipo di invenzione o creazione artistica o scientifica - senza passione.  Ma con la filosofia della ‘vanita delle vanita’ e l'eliminazione di tutti gli attaccamenti - dove la passione?  Ho spesso pensato che, con la filosofia che ‘mondo’ e ‘umano’ sono cose negative, al lungo andare si tornerebbe nei secoli bui.  Inoltre, sono convinto come counsellor che nessuno al mondo d’oggi ha bisogno di cantare allegramente insieme a Lubich e ai primi focolarini, ‘Nulla son!’ - ‘sono niente’.  Credo che questo sottosuolo negativissimo e nichilista della dottrina di Lubich sia all’origine del livello altissimo di malattia mentale che si trova fra i focolarini celebi - perfino i fondatori - cioè una cosa molto distruttiva.  Per fortuna, dopo che ho lasciato il movimento, ho scoperto un vero grande pensatore cattolico del ventesimo secolo - Pierre Teilhard de Chardin - che rivela un universo tutto diverso, tutto positivo, tutto spirituale - anche nel materiale.  Interessante che una volta, il nostro capo zona in Inghilterra negli anni settanta, ci ha detto una volta a cena che Teilhard era ‘troppo ottimista’. 

  3. 'Quando qualcuno ha una risposta per ogni domanda è segno che non è sulla strada giusta.’  Per chiunque conosce il movimento dei Focolari, ‘una risposta per ogni domanda’ e un atteggiamento molto familiare.   Sono parole di Papa Francesco dall'Esortazione Apostolica Gaudete et Exultate, (marzo 2018).  Ero molto sorpreso di scoprire che in questo documento, Papa Francesco parla di ‘Gnosticismo contemporaneo’, un tema importante nei suoi insegnamenti al quale fa spesso riferimento.  In Le armate del Papa, usando parole identiche, ho parlato di gnosticismo nel movimento, soprattutto con riferimento al ‘Paradiso di ‘49’ della Lubich.  In Gaudete et Exultate Papa Francesco, dove esplora questo problema nei dettagli, dice: 'Lo gnosticismo è una delle peggiori ideologie, poiché,  mentre esalta indebitamente la conoscenza o una determinata esperienza, considera che la propria visione della realtà sia la perfezione. In tal modo, forse senza accorgersene, questa ideologia si autoalimenta e diventa ancora più cieca. A volte diventa particolarmente ingannevole quando si traveste da spiritualità disincarnata. Infatti, lo gnosticismo "per sua propria natura vuole addomesticare il mistero", sia il mistero di Dio e della sua grazia, sia il mistero della vita degli altri'.  Papa Francesco, continua il suo discorso, suggerendo che  'un falso profeta… usa la religione a proprio vantaggio, al servizio delle proprie elucubrazioni psicologiche e mentali. Dio ci supera infinitamente, è sempre una sorpresa e non siamo noi a determinare in quale circostanza storica trovarlo, dal momento che non dipendono da noi il tempo e il luogo e la modalità dell’incontro. Chi vuole tutto chiaro e sicuro pretende di dominare la trascendenza di Dio'.  Il Papa sottolinea che, 'Noi arriviamo a comprendere in maniera molto povera la verità che riceviamo dal Signore. E con difficoltà ancora maggiore riusciamo ad esprimerla. Perciò non possiamo pretendere che il nostro modo di intenderla ci autorizzi a esercitare un controllo stretto sulla vita degli altri…Frequentemente si verifica una pericolosa confusione: credere che, poiché sappiamo qualcosa o possiamo spiegarlo con una certa logica, già siamo santi, perfetti, migliori della “massa ignorante” '.  Illuminante confrontare quest’ultima affermazione con il modo in cui Chiara Lubich descrisse il 'Paradiso del '49' ai membri interni del Movimento dei Focolari in 1963, che ho citato in Le Armate del Papa: 'Abbiamo avuto l'impressione che Dio abbia aperto gli occhi dell'anima al regno di Dio che era in mezzo a noi e abbiamo visto Lui che è in mezzo a noi, il Paradiso che era in mezzo a noi, e in uno scenario così divino, così espressione della Trinità, abbiamo capito tutti quegli anni fa [nel 1949], quale fosse il ruolo di questo movimento nel suo insieme e il suo ruolo in ognuno di noi nella Chiesa. '  Ma ancora più preoccupante e un'intervista che il co-presidente focolarino Jesus Moran ha dato alla rivista italiana dei Dehoniani, Settimana News (20 febbraio 2021). http://www.settimananews.it/ministeri-carismi/focolari-dopo-assemblea-generale In quell’intervista, ad una domanda che riferisce ad 'alcune domande critiche rispetto alle esperienze mistiche [di Chiara Lubich] - soprattutto quelle originarie, della fine degli anni '40,' il cosiddetto 'Paradiso di 1949', Moran risponde, senza la minima cautela: 'Bisogna dire che Chiara ha sempre pensato, e ce lo ha trasmesso...che questa esperienza mistica e costitutiva della mentalità di qualsiasi persona che voglia essere fermento di unità oggi nella Chiesa e nella società - ossia di chi fa proprio il carisma del movimento.  Quindi non è un'esperienza mistica di Chiara privata, particolare.'  Anche se non sono teologo, basta essere cattolico informato, per affermare che l'esperienza della Lubich è, senza il minimo dubbio, quello che la Chiesa cattolica definisce una 'rivelazione privata', se non si sta pensando di formare una chiesa nella Chiesa.  Secondo L'Esortazione Apostolica di Benedetto XVI di 30 settembre 2010, dopo il Sinodo sulla Parola di Dio, e necessario per la Chiesa di 'aiutare i fedeli di distinguere la parola di Dio da rivelazioni private, il compito delle quali non e di 'completare' la rivelazione definitiva di Cristo... il valore di rivelazioni private è essenzialmente diverso dall'unica rivelazione pubblica.' Questo documento dice chiaramente che l'uso [di una rivelazione privata] non è obbligatorio.'  A me sembra che Moran dice ben altro delle rivelazioni del 'Paradiso di 1949' quando afferma 'non e...privata'!! Il mio compaesano C.S. Lewis nei suoi romanzi come quelli di Narnia, e i racconti di fantasia e fantascienza di Ray Bradbury,  dicono cose più interessanti e certamente più intelligibili, ma non chiedono mica che il mondo deve crederli o ‘viverli’ che sono la base di ‘inondazioni’ che cambieranno il mondo.  Idee del genere raggiungono l’orlo di megalomania.  William James, psicologo americano, fratello del romanziere Henry James, nel suo libro classico Le varietà dell’esperienza religiosa, mentre riconosce la possibilità di esperienze mistiche personali, commenta molto saggiamente che contano soltanto per quella o quello che li sperimenta.


Il concetto che il movimento dei focolari ha del ‘carisma’ non corrisponde a quello del Nuovo Testamento.  San Paolo mostra i carismi come doni di Dio ad ogni cristiano - e che possono essere interpretati da altri cristiani semplici.  In un discorso fatto al Concilio Vaticano II in ottobre 1963, usando parola per parola appunti fatti dal teologo e peritus del Concilio, Hans Kung, basato sul pensiero di San Paolo, Cardinal Suenens ha parlato dell'importanza dei doni spirituali e la chiamata di tutti e che la gerarchia dovrebbe prendere questo sul serio. Nel suo libro La Chiesa (1967), Kung rafforza questo concetto: ‘I carismi di leadership nelle chiese paoline…non producevano una ‘classe dirigente’, un’aristocrazia di quelli investiti con lo Spirito che si separavano dalla comunità.  Ogni cristiano ha il suo proprio carisma.’  Ogni cristiano e carismatico.’  Nel movimento dei focolari c’e solo un carisma - quello della Lubich.  Non c'è posto per altri carismi, neanche contributi originali.  I membri interni del movimento sono come gli apparatchik dell’Unione Sovietico, il compito dei quali è di eseguire ciecamente gli ordini o ideologia della Lubich per diffondere la sua dottrina e ingrandire la sua influenza e potere. C'è un disegno stabilito per ogni aspetto - come raccontare gli inizi del movimento (la Storia dell’Ideale) a come raccontare perfino la propria ‘esperienza’ di scoperta del movimento, tutte le tappe già prescritte.  Lontano da quello che dice San Paolo, che i cristiani potevano spiegare ed interpretare le ispirazioni gli uni degli altri, il carisma della Lubich richiede un università intera dedicata alla sua ‘dottrina’, composta di ‘teologi veri…[che hanno] dimestichezza con i testi mistici.’  


Finalmente, con l’arrivo di Papa Francesco, lui e il Dicastero dei Laici, hanno cominciato a scoprire che l’analisi di Le armata del Papa dei ‘nuovi movimenti cattolici’, Focolari inclusi, non era per niente ‘roba vecchia’.  Poco a poco, Francesco ha rimproverato i grandi movimenti ad uno ad uno - Neocatecumenali, Cl - movimento dei Focolari.  E uno degli aspetti più problematici  che il Vaticano ha cominciato ad affrontare -  solo molto di recente -  è l'uso della parola ‘carisma’ nei confronti di movimenti laici nei riguardi dei fondatori e dopo.  Come ho detto in Le armate del Papa,  ‘Forse l’effetto più problematico di questo nuovo concetto di carismi e che i movimenti sono permessi libertà di azione completa sotto il regime corrente nel Vaticano, con nessun controllo o bilanciamento, nessuna responsabilità.'   Il compianto Bruno Secondin, accademico carmelitano, autore di I nuovi protagonisti, un sondaggio dei ‘nuovi movimenti cattolici’, mi ha detto negli anni novanta che al suo parere, l’idea del ‘carisma del fondatore’ di questi movimenti e cominciato verso 1985.  Nel caso dei focolarini, però, sapevo benissimo che lo usavano il termine ‘carisma di Chiara’ quando io ho incontrato il movimento già nel 1967.  Più tardi, tutti i movimenti si aggrapavano a questo riconoscimento.   Ma ora, nei confronti con Cl - e dunque per tutti i movimenti -  Cardinal Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, ha dichiarato:  ‘Il carisma di CL, come i carismi che hanno suscitato la nascita di molteplici realtà aggregative nella Chiesa, ha una dimensione collettiva e comunionale: ha dato origine a una comunità di persone chiamate a vivere e rendere operante quel carisma nella storia.’ (Lettera al Presidente delle Fraternità di Comunione e Liberazione, Davide Prosperi, 10 giugno, 2022)


Ho notato una cosa che trovo molto sospettosa nell'atteggiamento dei focolarini verso la loro  possibilità di sbagliare.  Quando è uscito Le armate del Papa nel 1995, Chiara Lubich ha ammesso che il movimento ha fatto tanti sbagli.  Nel libro intervista con Michele Zanzucchi, parlando del mio libro, Maria Voce dice anche che il movimento ha fatto tanti sbagli.  Quando è uscito La Setta Divina, un annuncio ufficiale del movimento ha detto che ha fatto tanti sbagli. È strano che nessuno dice mai quali sono gli sbagli.  Certo, nessuno si alza al suo processo e dichiara ‘ho fatto uno sbaglio’ o ‘ho fatto tanti sbagli’.  Se qualcuno confessa sinceramente, ha il coraggio di pronunciare chiaramente quali sono gli sbagli.  Le tante persone  che hanno sofferto abusi nel movimento hanno il diritto di sentire persone del movimento confessare specificamente i loro sbagli e perfino gli sbagli della Lubich.  Anche lei (la Lubich) ha ammesso di averli fatti, ma la giustizia esige che vanno nominati dal movimento stesso.


Nella mia testimonianza in La setta divina,  ho parlato di come ho lasciato il movimento perché ero sicuro che altrimenti mi avrebbe distrutto.  Sono stato sempre aperto col movimento del fatto di essere omosessuale.  La loro ‘soluzione’ era sempre e solo ‘amare Gesù abbandonato’.  Finalmente, quando questa ‘soluzione’ non mi soddisfaceva piu,  mi hanno offerto tre soluzioni (obbligatori): ‘Terapia di conversione, matrimonio combinato e castrazione chimica.’  Lei pensa che questa forma di abuso spirituale - che anche rompeva le leggi della chiesa sulla distinzione tra foro interno e foro esterno - e abuso di tutti tipi sperimentati da altri - sessuale, psicologico, schiavitu moderna - siano per noi e il movimento ‘‘roba vecchia’? Le assicuro di no.   Questi abusi hanno danneggiato più o meno, e in alcuni casi distrutto,  la vita di tanti e si continuerà a chiedere giustizia dalla Chiesa (https://www.facebook.com/profile.php?id=100083514304797) e dalle autorità civili ed istituzioni internazionali.


La storia mostra che c’era un momento negli ultimi decenni quando i capi del movimento dei focolari hanno sperato che l’abuso di minori in Francia, che hanno cercato con tanta cura di nascondere dalla Chiesa e le autorità civili, era ’roba vecchia’.  Ma ora sappiamo che questo non era per niente vero.  Non si tratta di ‘roba vecchia’ allora, almeno per il movimento dei focolari, ma si tratta di roba corrente e futura, che finora è riuscito a tenere segreto, ma che adesso sta diventando pubblica e sarà costretto ad affrontare, dovendone finalmente rendere conto.


E poi il fatto che lei mi chiama ‘un autore di scarsa livello’?  Invece di essere offeso, sento pietà  per un accademico che si sente costretto a scendere ad insulti.  Almeno non sono sceso a quel livello. ‘Roba vecchia’,  insulti, argomenti ad hominem: gli ultimi rifugi dei disperati.  Tra l’altro, il mio commento sul ‘Paradiso di ‘49’ non era quello di un teologo, ma di un ex focolarino, che avevo tutto il diritto di lamentare il fatto che queste bizzarrie sono rimaste nascoste a noi, ai quali chiedevano di offrire la vita intera, mentre adesso appare che erano l’essenza del pensiero della Lubich.   Questo ‘autore di scarsa livello’, ha almeno il buon senso (qualcosa di cui ho visto un notevole mancanze tra i focolarini)  non ricambiare insulti ma di cercare - in parte, perché avrei potuto dire molto di più - di ragionare, con esempi concreti, contro sua frase,  ‘roba vecchia’.


Cordiali saluti


Gordon Urquhart