“Si chiamano a commentare quegli scritti [le ‘visioni’ di Chiara Lubich, conosciuti come ‘Paradiso di ‘49] autori di scarso livello – come teologi, non come persone! – che mostrano di non avere dimestichezza con i testi mistici. Si cita Gordon Urquhart (roba vecchia)...”
Fabio Ciardi Parlare di mistica senza competenza
[recensione sul La setta divina, Ferruccio Pinotti, Piemme, 2021], https://fabiociardi.blogspot.com/2022/05/parlare-di-mistica-senza-competenza.html?m=1
Gentilissimo Professore Fabio Ciardi
Di solito, come autore, regista e giornalista, seguo la tradizione vecchia e buona di non rispondere mai alla critica - positiva o negativa. E sempre meglio prendere una posizione spassionata, anche (ma non solo) perché non si sa mai i motivi dietro quelle critiche. Le assicuro che sono ben cosciente di quell'aspetto nelle critiche del mio lavoro.
Nel caso della sua recensione di La setta divina (suo blog 19 maggio 2022) pero’, c’e qualcosa di diverso, perche non sono tanto io come scrittore che lei critica in maniera accetabile, ma, al mio parere, sta cercando di coprire accuse sempre più giustificate e dimostrabili contro il movimento dei Focolari e Chiara Lubich, quando, con riferimento al mio contributo a quel libro, (intervista e testimonianza personale sui i miei nove anni nel movimento, cinque come focolarino celibe) pronuncia, ‘Gordon Urquhart (roba vecchia)’. Usare un commento di tale banalità suggerisce che uno non vuole - o forse non può - difendersi o difendere l’obiettivo del discorso, cioè il movimento dei Focolari. Non c'è molta differenza tra ‘roba vecchia’ e le critiche ad hominem che hanno usato i focolarini stessi per screditare il mio libro Le armate del Papa (Ponte alle Grazie, 1996); non mi hanno mai accusato di sbagli di verità. Ad esempio: ‘Non si puo credere quello che dice perché e divorziato (ordinato dai focolarini di sposarmi); ha visto uno psichiatra (mandato dai focolarini) ed e diventato omosessuale (ma Dio, nella sua sapienza, mi ha creato cosi!).’ ‘Roba vecchia’ e critiche ad hominem sono gli argomenti di quelli che non hanno argomenti
Devo chiedere, dato che lei è un accademico, cosa direbbe se una sua studentessa o studente usasse un argomento del genere per rifiutare il parere di un pensatore o uno scrittore ‘vecchia/o’? Per esempio, Platone e ‘roba vecchia’? Omero è 'roba vecchia’? Dio ce ne scampi, Chiara Lubich e ‘roba vecchia’? Gesù stesso - e anche lui ‘roba vecchia’? Se lei usasse questa categoria nell'insegnamento, tremerei per i suoi studenti! E un modo molto meschino di cercare di vincere. Il modo di ragionare di Socrate regna ancora nel mondo filosofico: consiste nel fare domande. E la domanda che si dovrebbe fare non e ‘vecchio o nuovo?’. La domanda che bisogna fare è questo: 'E vero o no?’ Poi ci vogliono le prove, l’evidenza. Finora - dopo 27 anni - nessuno ha mostrato l’evidenza che quello che ho detto in Le armate del Papa non è vero.
Se lei avesse fatto la dovuta ricerca, saprebbe che il mio lavoro sul movimento dei focolari, al contrario di essere ‘roba vecchia’ è continuato durante gli anni. Da quando ho scritto Le armate del Papa mi arrivano continuamente testimonianze gravissime di abuso di tutti tipi subite nel movimento dei Focolari - tanto che, da quando ho scritto la prima versione del libro in inglese nel 1995, ora credo che gli abusi nel movimento dei Focolari sono molto peggiori di quello che pensavo allora. Nel 2013, ho finito un corso di counselling, perché i casi di persone danneggiate dal movimento che chiedevano il mio aiuto erano così gravi che il buon senso non bastava per aiutarli. Nel 2020, ho lanciato un nuovo blog - popesarmada25.blogspot.com - per ripristinare ed aggiornare le idee di Le armate del Papa perché mi sono accorto che - in consulenza con esperti su sette e ex membri del movimento, molti usciti negli ultimi anni, che le idee del mio libro erano sempre più correnti - altroche ‘roba vecchia’.
Allo stesso tempo ho visto, con una certa sorpresa, che la mia analisi di ‘nuovi movimenti cattolici’ non e per niente ‘roba vecchia' per Papa Francesco, e il Vaticano che lui sta riformando. In discorsi e documenti ha ripetuto in altre parole, o anche usando parole identiche, le idee chiave di Le armate del Papa. Per esempio, nel suo discorso all’Assemblea Generale del Movimento di 6 febbraio 2021, parla, con riferimento a quello che io ho chiamato 'personalità di culto’ della Lubich, del ‘dopo-Fondatrice’ e dice, ‘Ogni carisma e creativo, non e una statua di museo, no, e creativo…L’autocelebrazione non rende un buon servizio al carisma.’’ Su quello che io ho chiamato il lavoro principale del movimento - reclutamento - dice: ‘il Vangelo è destinato a tutti, ma non come proselitismo.’ Precisa questo concetto, e parla del bisogno di ‘evitare ogni autoreferenzialità, che è sempre un peccato, e una tentazione quella di guardarsi allo specchio. No, e brutto questo…Questo evitare ogni autoreferenzialità, che non viene mai dallo spirito buono, e quello che auspichiamo per tutta la Chiesa: guardarsi dal ripiegamento su se stessi, che induce a difendere sempre l’istituzione a scapito della persone, e che può portare anche a giustificare o coprire forme di abuso. Con tanto dolore lo abbiamo vissuto, lo abbiamo scoperto in questi ultimi anni. L'autoreferenzialità impedisce di vedere errori e mancanze, frena il cammino, ostacola una verifica aperta di procedimenti istituzionali e degli stili di governo.’
Testimomianze sempre in crescita da tutte le parti del mondo danno esempi identici di varie forme di abuso nel movimento, costruendo un quadro di problemi non isolati, o colpa di alcuni (il punto di vista che il movimento cerca di diffondere), ma problemi sistemici, proprio come abbiamo visto con la pedofilia nella Chiesa (anche se nel movimento dei focolari si tratta di una serie di abusi vari, pedofilia compreso). Negli anni novanta, l'allora Cardinal Ratzinger, insieme ai seguaci del suo amato Cl, negava furiosamente che esistesse - come suggeriva la teologia della liberazione - ‘strutture di peccato’ cioè strutture dove il peccato era sistemico, ma, secondo lui, il peccato era soltanto la colpa del singolo. Dal punto di vista sociologica, quest'idea si regge su un terreno molto traballante, ma una persona, anche colui che si definisce un illustre teologo, che nega che la Chiesa e una ‘struttura di peccato’ dopo l’esperienza degli ultimi vent’anni di scoperta di abuso sessuale di minori in tutto il mondo, si presenta sempicemente come un idiota. L'altro giorno ho visto su internet, un tipo del genere, uno del movimento, che ha proclamato, ‘l’abuso non può essere sistemico perché non è successo a me’! Ma scherziamo? Qui presento alcuni degli abusi più pericolosi e dannosi del movimento dei Focolari, che ho analizzato 27 anni fa, che sono indiscutibilmente sistemici e certamente non ‘roba vecchia’, o perché sono integrale ai metodi del movimento stabiliti della Lubich, o perché sono fondamentali agli insegnamenti, anche, come tutto, prescritti dalla fondatrice:
Per ottant’anni, la pastorale (una parola piuttosto importante nella Chiesa fuori i focolari ma una parola che io non ho mai sentito nel movimento) e stato basato su un fondamento che infrange due punti della legge canonica, creando abusi catastrofici (abbiamo l'evidenza) nelle menti e anime di individui (anche se so che l'individuo non conta in un movimento dove ‘non c'è unità se le persone hanno ancora una personalità’ - Chiara Lubich, 1946). Questi due punti sono: 1) distinzione tra foro interno e foro esterno; 2) manifestazione della coscienza forzata. Questo sistema si basa sul concetto di Lubich del ‘colloquio privato’, un’invasione della coscienza individuale illecito. Incredibile che una persona con il suo potere, non abbia mai avuto una formazione pastorale come approvata dalla Chiesa. Qui c'è una storia veramente spaventosa - che va indagata - di una specie di abuso spirituale coinvolgendo migliaia di persone. Come Papa Francesco ha rimproverato il movimento: ‘[Bisogna osservare la] saggia distinzione tra foro esterno e foro interno che l’esperienza e la tradizione della Chiesa ci insegna essere indispensabile. Infatti, la commistione tra ambito di governo e ambito della coscienza dà luogo agli abusi di potere e agli altri abusi dei quali siamo stati testimoni, quando si è scoperta la pentola di questi problemi brutti.’ (6 febbraio 2021) Se lei vede il mio libro come ‘roba vecchia’, non è un grande complimento al Vaticano che ha solo scoperto questi problemi ora, 27 anni più tardi. E spaventoso che da quasi ottant’anni il lavoro pastorale del movimento va avanti completamente scatenato in una direzione contrario alle leggi della Chiesa. Una cosa è certa - solamente i membri interni del movimento, cioè i membri celibi, hanno il minimo concetto del livello di abuso di cui il Papa parla, cioè quelli più coinvolti come oggetti o operatori di questi metodi. Certamente, questo è un problema troppo fondamentale per essere risolto dentro il movimento stesso. Ci vuole un intervento dal di fuori - per esempio una Visita Apostolica - e un'indagine dettagliata degli archivi del movimento. Per avere un'idea degli orrori che questa ‘commistione’ di cui il Papa parla, basta leggere questo articolo nel mio blog: https://popesarmada25.blogspot.com/2022/08/agire-contro-labsuo-del-movimento-dei.html
Il movimento dei Focolare possiede un aspetto forte di manicheismo che viene direttamente dal weltanschauung della Lubich. Mi ricordo un brano del suo diario mentre passava la solita vacanza estiva di due mesi in Svizzera. È salita in cima a una montagna ed arrivando lì ha trovato delle cose normali - un caffè, un negozio di doni, altre persone. La sua reazione era: ‘mondo, mondo, mondo’, espresso chiaramente con disgusto, persino odio. Per Lubich il termine ‘mondo’ - cioè la vita normale che è innocua per altri - significava qualcosa di molto negativo. Nel lessico focolarino anche la parola ‘umano’, bellissima e preziosa per la maggioranza di persone, è un termine negativo. E interessante che un'altra fondatrice, Soeur Madeleine de Jesus, una persona molto umile (l’ho incontrata personalmente una volta) ma con idee molto mature e della nostra epoca, ha detto, ‘Prima di essere religiosa, siate umani e cristiani con tutta la forza e bellezza dei termini.’ Il dualismo, cioè spirito=buono/materiale=male, è uno dei primi eresie della chiesa e ri-emerge in ogni età. Per i manichei, significava perfino che Gesù non è morto in croce, perché essendo Dio, non poteva essere veramente uomo perché il materiale è malvagio. Lubich ha espresso il suo manicheismo nella frase 'Vanità, vanità, tutto e vanita’ dal libro più pessimistico del Vecchio Testamento, Ecclesiaste, che è stato definito, tra l’altro, un’espressione dell’esperienza della depressione. Quella citazione fa parte della ‘Storia dell'Ideale’, la mentalità fondamentale del movimento, e significa: ‘niente “umano”, niente "mondo" ha valore”. Quando io ho conosciuto il movimento, dal di fuori avevo l’impressione che il fatto di vivere come un focolarino nel mondo, facendo un lavoro come una persona normale, dava valore a tutte le nostre azioni, ad ogni lavoro. Ma in poco tempo, quasi senza rendermi conto coscientemente, ho intuito che l’opposto era vero. Da molto giovane, le mie ambizioni erano diventare scrittore e regista di film, e già all'età di quattordici anni i miei professori di scuola mi incoraggiavano a mandare le mie opere di narrativa a case editrici. Quando avevo 16, con un mio racconto, ho vinto un viaggio stupendo a Roma di due settimane in un concorso internazionale. All'età di 17 anni, avevo già scritto due libri per giovani di 80,000 parole ognuno. Ma, sotto l’influsso di ‘vanita delle vanita', li ho distrutti: erano quello che il movimento chiamerebbe 'attaccamenti'. Peggio ancora, nel 1967, poco prima di incontrare i focolarini, avevo scritto al mio autore preferito, il grande E M Forster, autore di Passaggio in India e Camera con vista. Mi aveva risposto con una lettera scritta a mano di una pagina intera, rispondendo con grande attenzione e tenerezza ai particolari della mia lettera, con il suo dolce umorismo, e incoraggiamento per la mia ambizione di essere scrittore. Adesso sarebbe un documento storico. L’ho distrutto - perché secondo il cosiddetto Ideale, era ‘vanita delle vanita’. Dopo che ho lasciato il movimento, ho raggiunto quelle ambizioni, fino ad un certo punto, soprattutto come regista di film, anche se con 9 anni di ritardo. Se fossi rimasto nel movimento avrei buttato via i doni che Dio mi ha dato e forse avrei buttato via la vita. Tanti dei focolarini (cioè, uomini) negli anni 90 e il primo decennio del nuovo millennio si sono accorti di questo in 3 grandi mezzo-‘ribellioni’, e hanno protestato come non potevano usare i loro talenti nel contesto del movimento. Per questa ragione, molti sono usciti. Lo trovo incredibile che in movimento così grande, e con tutta la sua autocelebrazione non c’e nessuna grande realizzazione nelle arti. Mi fa pensare ai tempi di Stalin quando un genio come Shostakovich viveva in paura e i giovani comunisti facevano manifestazioni portando cartelli che dicevano: ‘Viva la mediocrità!' Secondo me, il movimento ha sempre favorito la mediocrità di idee, arte e perfino persone. Paradossale e molto turbante, che un movimento che parla di ‘inondazioni’ e ‘clarificazione’, cioè, tipicamente di una setta, di una rinnovazione completo della società (intervista con la psicologa americana Margaret Singer: https://www.youtube.com/watch?v=8bRBFhMEQFk&t=403s), ha idee che assomigliano più ad una rivoluzione culturale focolarino, stile maoista. C’e poi molta evidenza di censura nel movimento. L’ho sperimentato personalmente quando ero direttore di New City in Gran Bretagna, dalla parte femminile del movimento, coinvolgendo la Lubich stessa L’ho sperimentato quando hanno messo Le armate del Papa nelle varie lingue sull’Indice focolarino (c'è una montagna di evidenza per dimostrarlo, anche da interni del movimento). Chiara, dilettante suprema, dava la sua impronta a tutto quello che osava chiamarsi ‘arte’ nel movimento - perfino le canzoni di Gen Rosso e Gen Verde. La Lubich era così poco educata nelle cose creative che si vantava che non gli interessava le fiabe da bambina ‘perché non erano vere’. Mi domando cosa avrebbe detto Carl Jung, che ha rivelato nelle fiabe il ruolo dell'inconscio collettivo, su questa opinione della Lubich? E Guerra e Pace o I fratelli Karamazov? Non valeva la pena leggerli perché non sono vere? Lubich non si accorgeva che la maggior parte di Genesi adopera il genere letterario di mitologia? Ma non vuol dire che ‘non è vero'! Ho sentito una volta Fede - uno dei primi focolarini e una persona con idee molto antiquate - dire, ‘Shakespeare conosceva benissimo l’uomo vecchio.’ Che creatività possiamo aspettare da un movimento che lo pensa così e non ha timore di imporre la censura? In realtà, e sono cosciente di questo personalmente, da una lunga vita nel mondo creativo da professionista, che non si raggiunge niente nella vita - qualsiasi tipo di invenzione o creazione artistica o scientifica - senza passione. Ma con la filosofia della ‘vanita delle vanita’ e l'eliminazione di tutti gli attaccamenti - dove la passione? Ho spesso pensato che, con la filosofia che ‘mondo’ e ‘umano’ sono cose negative, al lungo andare si tornerebbe nei secoli bui. Inoltre, sono convinto come counsellor che nessuno al mondo d’oggi ha bisogno di cantare allegramente insieme a Lubich e ai primi focolarini, ‘Nulla son!’ - ‘sono niente’. Credo che questo sottosuolo negativissimo e nichilista della dottrina di Lubich sia all’origine del livello altissimo di malattia mentale che si trova fra i focolarini celebi - perfino i fondatori - cioè una cosa molto distruttiva. Per fortuna, dopo che ho lasciato il movimento, ho scoperto un vero grande pensatore cattolico del ventesimo secolo - Pierre Teilhard de Chardin - che rivela un universo tutto diverso, tutto positivo, tutto spirituale - anche nel materiale. Interessante che una volta, il nostro capo zona in Inghilterra negli anni settanta, ci ha detto una volta a cena che Teilhard era ‘troppo ottimista’.
'Quando qualcuno ha una risposta per ogni domanda è segno che non è sulla strada giusta.’ Per chiunque conosce il movimento dei Focolari, ‘una risposta per ogni domanda’ e un atteggiamento molto familiare. Sono parole di Papa Francesco dall'Esortazione Apostolica Gaudete et Exultate, (marzo 2018). Ero molto sorpreso di scoprire che in questo documento, Papa Francesco parla di ‘Gnosticismo contemporaneo’, un tema importante nei suoi insegnamenti al quale fa spesso riferimento. In Le armate del Papa, usando parole identiche, ho parlato di gnosticismo nel movimento, soprattutto con riferimento al ‘Paradiso di ‘49’ della Lubich. In Gaudete et Exultate Papa Francesco, dove esplora questo problema nei dettagli, dice: 'Lo gnosticismo è una delle peggiori ideologie, poiché, mentre esalta indebitamente la conoscenza o una determinata esperienza, considera che la propria visione della realtà sia la perfezione. In tal modo, forse senza accorgersene, questa ideologia si autoalimenta e diventa ancora più cieca. A volte diventa particolarmente ingannevole quando si traveste da spiritualità disincarnata. Infatti, lo gnosticismo "per sua propria natura vuole addomesticare il mistero", sia il mistero di Dio e della sua grazia, sia il mistero della vita degli altri'. Papa Francesco, continua il suo discorso, suggerendo che 'un falso profeta… usa la religione a proprio vantaggio, al servizio delle proprie elucubrazioni psicologiche e mentali. Dio ci supera infinitamente, è sempre una sorpresa e non siamo noi a determinare in quale circostanza storica trovarlo, dal momento che non dipendono da noi il tempo e il luogo e la modalità dell’incontro. Chi vuole tutto chiaro e sicuro pretende di dominare la trascendenza di Dio'. Il Papa sottolinea che, 'Noi arriviamo a comprendere in maniera molto povera la verità che riceviamo dal Signore. E con difficoltà ancora maggiore riusciamo ad esprimerla. Perciò non possiamo pretendere che il nostro modo di intenderla ci autorizzi a esercitare un controllo stretto sulla vita degli altri…Frequentemente si verifica una pericolosa confusione: credere che, poiché sappiamo qualcosa o possiamo spiegarlo con una certa logica, già siamo santi, perfetti, migliori della “massa ignorante” '. Illuminante confrontare quest’ultima affermazione con il modo in cui Chiara Lubich descrisse il 'Paradiso del '49' ai membri interni del Movimento dei Focolari in 1963, che ho citato in Le Armate del Papa: 'Abbiamo avuto l'impressione che Dio abbia aperto gli occhi dell'anima al regno di Dio che era in mezzo a noi e abbiamo visto Lui che è in mezzo a noi, il Paradiso che era in mezzo a noi, e in uno scenario così divino, così espressione della Trinità, abbiamo capito tutti quegli anni fa [nel 1949], quale fosse il ruolo di questo movimento nel suo insieme e il suo ruolo in ognuno di noi nella Chiesa. ' Ma ancora più preoccupante e un'intervista che il co-presidente focolarino Jesus Moran ha dato alla rivista italiana dei Dehoniani, Settimana News (20 febbraio 2021). http://www.settimananews.it/ministeri-carismi/focolari-dopo-assemblea-generale In quell’intervista, ad una domanda che riferisce ad 'alcune domande critiche rispetto alle esperienze mistiche [di Chiara Lubich] - soprattutto quelle originarie, della fine degli anni '40,' il cosiddetto 'Paradiso di 1949', Moran risponde, senza la minima cautela: 'Bisogna dire che Chiara ha sempre pensato, e ce lo ha trasmesso...che questa esperienza mistica e costitutiva della mentalità di qualsiasi persona che voglia essere fermento di unità oggi nella Chiesa e nella società - ossia di chi fa proprio il carisma del movimento. Quindi non è un'esperienza mistica di Chiara privata, particolare.' Anche se non sono teologo, basta essere cattolico informato, per affermare che l'esperienza della Lubich è, senza il minimo dubbio, quello che la Chiesa cattolica definisce una 'rivelazione privata', se non si sta pensando di formare una chiesa nella Chiesa. Secondo L'Esortazione Apostolica di Benedetto XVI di 30 settembre 2010, dopo il Sinodo sulla Parola di Dio, e necessario per la Chiesa di 'aiutare i fedeli di distinguere la parola di Dio da rivelazioni private, il compito delle quali non e di 'completare' la rivelazione definitiva di Cristo... il valore di rivelazioni private è essenzialmente diverso dall'unica rivelazione pubblica.' Questo documento dice chiaramente che l'uso [di una rivelazione privata] non è obbligatorio.' A me sembra che Moran dice ben altro delle rivelazioni del 'Paradiso di 1949' quando afferma 'non e...privata'!! Il mio compaesano C.S. Lewis nei suoi romanzi come quelli di Narnia, e i racconti di fantasia e fantascienza di Ray Bradbury, dicono cose più interessanti e certamente più intelligibili, ma non chiedono mica che il mondo deve crederli o ‘viverli’ che sono la base di ‘inondazioni’ che cambieranno il mondo. Idee del genere raggiungono l’orlo di megalomania. William James, psicologo americano, fratello del romanziere Henry James, nel suo libro classico Le varietà dell’esperienza religiosa, mentre riconosce la possibilità di esperienze mistiche personali, commenta molto saggiamente che contano soltanto per quella o quello che li sperimenta.
Il concetto che il movimento dei focolari ha del ‘carisma’ non corrisponde a quello del Nuovo Testamento. San Paolo mostra i carismi come doni di Dio ad ogni cristiano - e che possono essere interpretati da altri cristiani semplici. In un discorso fatto al Concilio Vaticano II in ottobre 1963, usando parola per parola appunti fatti dal teologo e peritus del Concilio, Hans Kung, basato sul pensiero di San Paolo, Cardinal Suenens ha parlato dell'importanza dei doni spirituali e la chiamata di tutti e che la gerarchia dovrebbe prendere questo sul serio. Nel suo libro La Chiesa (1967), Kung rafforza questo concetto: ‘I carismi di leadership nelle chiese paoline…non producevano una ‘classe dirigente’, un’aristocrazia di quelli investiti con lo Spirito che si separavano dalla comunità. Ogni cristiano ha il suo proprio carisma.’ Ogni cristiano e carismatico.’ Nel movimento dei focolari c’e solo un carisma - quello della Lubich. Non c'è posto per altri carismi, neanche contributi originali. I membri interni del movimento sono come gli apparatchik dell’Unione Sovietico, il compito dei quali è di eseguire ciecamente gli ordini o ideologia della Lubich per diffondere la sua dottrina e ingrandire la sua influenza e potere. C'è un disegno stabilito per ogni aspetto - come raccontare gli inizi del movimento (la Storia dell’Ideale) a come raccontare perfino la propria ‘esperienza’ di scoperta del movimento, tutte le tappe già prescritte. Lontano da quello che dice San Paolo, che i cristiani potevano spiegare ed interpretare le ispirazioni gli uni degli altri, il carisma della Lubich richiede un università intera dedicata alla sua ‘dottrina’, composta di ‘teologi veri…[che hanno] dimestichezza con i testi mistici.’
Finalmente, con l’arrivo di Papa Francesco, lui e il Dicastero dei Laici, hanno cominciato a scoprire che l’analisi di Le armata del Papa dei ‘nuovi movimenti cattolici’, Focolari inclusi, non era per niente ‘roba vecchia’. Poco a poco, Francesco ha rimproverato i grandi movimenti ad uno ad uno - Neocatecumenali, Cl - movimento dei Focolari. E uno degli aspetti più problematici che il Vaticano ha cominciato ad affrontare - solo molto di recente - è l'uso della parola ‘carisma’ nei confronti di movimenti laici nei riguardi dei fondatori e dopo. Come ho detto in Le armate del Papa, ‘Forse l’effetto più problematico di questo nuovo concetto di carismi e che i movimenti sono permessi libertà di azione completa sotto il regime corrente nel Vaticano, con nessun controllo o bilanciamento, nessuna responsabilità.' Il compianto Bruno Secondin, accademico carmelitano, autore di I nuovi protagonisti, un sondaggio dei ‘nuovi movimenti cattolici’, mi ha detto negli anni novanta che al suo parere, l’idea del ‘carisma del fondatore’ di questi movimenti e cominciato verso 1985. Nel caso dei focolarini, però, sapevo benissimo che lo usavano il termine ‘carisma di Chiara’ quando io ho incontrato il movimento già nel 1967. Più tardi, tutti i movimenti si aggrapavano a questo riconoscimento. Ma ora, nei confronti con Cl - e dunque per tutti i movimenti - Cardinal Farrell, Prefetto del Dicastero per i Laici, ha dichiarato: ‘Il carisma di CL, come i carismi che hanno suscitato la nascita di molteplici realtà aggregative nella Chiesa, ha una dimensione collettiva e comunionale: ha dato origine a una comunità di persone chiamate a vivere e rendere operante quel carisma nella storia.’ (Lettera al Presidente delle Fraternità di Comunione e Liberazione, Davide Prosperi, 10 giugno, 2022)
Ho notato una cosa che trovo molto sospettosa nell'atteggiamento dei focolarini verso la loro possibilità di sbagliare. Quando è uscito Le armate del Papa nel 1995, Chiara Lubich ha ammesso che il movimento ha fatto tanti sbagli. Nel libro intervista con Michele Zanzucchi, parlando del mio libro, Maria Voce dice anche che il movimento ha fatto tanti sbagli. Quando è uscito La Setta Divina, un annuncio ufficiale del movimento ha detto che ha fatto tanti sbagli. È strano che nessuno dice mai quali sono gli sbagli. Certo, nessuno si alza al suo processo e dichiara ‘ho fatto uno sbaglio’ o ‘ho fatto tanti sbagli’. Se qualcuno confessa sinceramente, ha il coraggio di pronunciare chiaramente quali sono gli sbagli. Le tante persone che hanno sofferto abusi nel movimento hanno il diritto di sentire persone del movimento confessare specificamente i loro sbagli e perfino gli sbagli della Lubich. Anche lei (la Lubich) ha ammesso di averli fatti, ma la giustizia esige che vanno nominati dal movimento stesso.
Nella mia testimonianza in La setta divina, ho parlato di come ho lasciato il movimento perché ero sicuro che altrimenti mi avrebbe distrutto. Sono stato sempre aperto col movimento del fatto di essere omosessuale. La loro ‘soluzione’ era sempre e solo ‘amare Gesù abbandonato’. Finalmente, quando questa ‘soluzione’ non mi soddisfaceva piu, mi hanno offerto tre soluzioni (obbligatori): ‘Terapia di conversione, matrimonio combinato e castrazione chimica.’ Lei pensa che questa forma di abuso spirituale - che anche rompeva le leggi della chiesa sulla distinzione tra foro interno e foro esterno - e abuso di tutti tipi sperimentati da altri - sessuale, psicologico, schiavitu moderna - siano per noi e il movimento ‘‘roba vecchia’? Le assicuro di no. Questi abusi hanno danneggiato più o meno, e in alcuni casi distrutto, la vita di tanti e si continuerà a chiedere giustizia dalla Chiesa (https://www.facebook.com/profile.php?id=100083514304797) e dalle autorità civili ed istituzioni internazionali.
La storia mostra che c’era un momento negli ultimi decenni quando i capi del movimento dei focolari hanno sperato che l’abuso di minori in Francia, che hanno cercato con tanta cura di nascondere dalla Chiesa e le autorità civili, era ’roba vecchia’. Ma ora sappiamo che questo non era per niente vero. Non si tratta di ‘roba vecchia’ allora, almeno per il movimento dei focolari, ma si tratta di roba corrente e futura, che finora è riuscito a tenere segreto, ma che adesso sta diventando pubblica e sarà costretto ad affrontare, dovendone finalmente rendere conto.
E poi il fatto che lei mi chiama ‘un autore di scarsa livello’? Invece di essere offeso, sento pietà per un accademico che si sente costretto a scendere ad insulti. Almeno non sono sceso a quel livello. ‘Roba vecchia’, insulti, argomenti ad hominem: gli ultimi rifugi dei disperati. Tra l’altro, il mio commento sul ‘Paradiso di ‘49’ non era quello di un teologo, ma di un ex focolarino, che avevo tutto il diritto di lamentare il fatto che queste bizzarrie sono rimaste nascoste a noi, ai quali chiedevano di offrire la vita intera, mentre adesso appare che erano l’essenza del pensiero della Lubich. Questo ‘autore di scarsa livello’, ha almeno il buon senso (qualcosa di cui ho visto un notevole mancanze tra i focolarini) non ricambiare insulti ma di cercare - in parte, perché avrei potuto dire molto di più - di ragionare, con esempi concreti, contro sua frase, ‘roba vecchia’.
Cordiali saluti
Gordon Urquhart