In un recente articolo, il teologo brasiliano Leonardo Boff, che ha svolto un ruolo di primo piano nell'influente campo della Teologia della Liberazione, offre importanti spunti di riflessione sulla figura di Joseph Ratzinger, che ha dominato la Chiesa cattolica per tanti anni, prima come Grande Inquisitore ed Esecutore di Papa Giovanni Paolo II, e poi come Papa Benedetto XVI, anche se negli ultimi anni di Giovanni Paolo, Ratzinger era già al comando. Essendo una delle tante figure profetiche della teologia cattolica che sono state messe a tacere da Ratzinger (e, nel caso di Boff, alla fine allontanate dal sacerdozio), Boff conosceva bene Ratzinger, prima come accademico e poi come implacabile oppositore. La sua testimonianza è importante tra la massa di materiale sicofante apparso sulla stampa - liberale e conservatrice - affinché il vero e, secondo molti, profondamente dannoso ruolo di Ratzinger nella Chiesa post-Vaticano II sia conservato per la storia. Pur mostrando rispetto per l'uomo, Boff sottolinea che il contributo di Ratzinger alla teologia è trascurabile: egli è solo un sostenitore della teologia cattolica tradizionale, in gran parte rielaborata da menti molto più grandi e di ampio respiro della sua (compresa quella di Boff, anche se non lo dice). Un altro aspetto da tenere presente nel valutare Ratzinger come teologo (per me decisivo, anche se lo valutassi come teologo, ma non lo faccio di certo) sono i suoi attacchi feroci alla comunità LGBTQ in documenti ufficiali del Vaticano mentre era a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ha infatti affermato che, sebbene sia sbagliato sottoporre i membri della comunità LGBTQ alla violenza, dato il loro comportamento, non dovrebbero essere sorpresi da tale violenza. La sua unica innovazione teologica è probabilmente l'invenzione di un "secondo peccato originale', quando ha definito l'omosessualità come "una tendenza più o meno forte ordinata verso un male morale intrinseco". Quindi poteva essere creativo quando voleva, ma in modo assurdo, contradittorio e certamente in conflitto con la scienza e la psicologia moderne - e con una teologia rispettabile. Un solo peccato originale presenta abbastanza enigmi teologici senza doverne inventare un altro. Di certo si può dire che abbia alimentato l'omofobia su una scala senza precedenti, data la sua influenza. Nel 2012, da Papa, ha affermato che la legalizzazione delle relazioni omosessuali "in realtà danneggerà e contribuirà a destabilizzare il matrimonio" e minacciano "il futuro dell'umanità". Può un odiatore essere un grande teologo? La storia suggerirebbe di no. Un altro problema nel valutare l'influenza di Ratzinger negli ultimi quarant'anni della Chiesa cattolica sono le estreme misure che ha preso per nascondere gli abusi clericali su minori e adulti vulnerabili, tutti molto ben documentati. L'articolo di Boff, che si concentra giustamente solo sul Ratzinger teologo, può essere letto gratuitamente in tedesco o in inglese qui:
https://www.publik-forum.de/.../benedikt-xvi-ein-papst...