Wednesday 24 February 2021

Secondo i leader dei focolari, le 'visioni' di Chiara Lubich non sono rivelazioni private

Secondo varie 'risposte' dai capi del movimento dei Focolari al discorso del Papa Francesco di 6 febbraio, sembra che non hanno capito niente dei problemi molto seri ai quali si riferiva.  Per esempio il documento finale dell’Assemblea Generale del movimento, che pretendeva di essere una risposta a quel discorso conteneva la parola 'carisma' o 'carisma di unità' 15 volte in 9 pagine.  Piuttosto che rispondere alle accuse del Papa sull'autoreferenzialità o che 'il carisma non e statua in un museo' (ed altrove - ai membri di Comunione e Liberazione - ha detto perfino, 'il centro non e il carisma, il centro e uno solo - e Gesù, Gesù Cristo!'), sembra o che non riescono a capire o persino una sorta di sfida.  Ancora più strano e un'intervista che il co-presidente focolarino Jesus Moran ha dato alla rivista italiana dei Dehoniani, Settimana News (20 febbraio 2021). http://www.settimananews.it/ministeri-carismi/focolari-dopo-assemblea-generale/

 Ad una domanda che riferisce ad 'alcune domande critiche rispetto alle esperienze mistiche [di Chiara Lubich] - soprattutto quelle originarie, della fine degli anni '40,' il cosiddetto 'Paradiso di 1949', Moran risponde, senza la minima cautela: 'Bisogna dire che Chiara ha sempre pensato, e ce lo ha trasmesso...che questa esperienza mistica e costitutiva della mentalità di qualsiasi persona che voglia essere fermento di unità oggi nella Chiesa e nella società - ossia di chi fa proprio il carisma del movimento.  Quindi non e un’esperienza mistica di Chiara privata, particolare.'  Anche se non sono teologo, sono abbastanza al corrente, credo, per affermare che l'esperienza di Lubich e senza il minimo dubbio quello che la Chiesa cattolica definisce una 'rivelazione privata'.  Secondo L'Esortazione Apostolica di Benedetto XVI di 30 settembre 2010, dopo il Sinodo sulla Parola di Dio, e necessario per la Chiesa di 'aiutare i fedeli di distinguere la parola di Dio da rivelazioni private, il compito delle quali non e di 'completare' la rivelazione definitiva di Cristo... il valore di rivelazioni private e essenzialmente diverso dall'unica rivelazione pubblica.' Questo documento dice chiaramente che 'l'uso [di una rivelazione privata] non e obbligatorio.'  A me sembra che Moran dice ben altro delle rivelazioni del 'Paradiso di 1949' che 'non e...privata'!   Così si corre il rischio di creare una nuova chiesa.  Questo mi sembra un esempio netto del 'Gnosticismo Contemporanea' di cui Papa Francesco ha parlato molte volte ma sopratutto nel documento Gaudete et Exultate di 2018.  Nel mio libro, Le armate del Papa (Ponte alle Grazie, 1996) ,  un'indagine in parte sul Movimento dei Focolare (ero membro interno 1967-1976), c'era un capitolo intero dove ho esposto il gnosticismo (usando lo stesso termine)  in tre movimenti ecclesiali - soprattutto Focolare ed il 'Paradiso di 1949'. 


Affascinante risposta ai miei pensieri sopra, dal sacerdote e canonista francese Pere Pierre Vignon, gia giudice ecclesiastico delle provincie di Lione e Clermont-Ferrand:


Padre Pierre Vignon 23 febbraio 2021


Caro Gordon, quello che esprimi è assolutamente giusto. L'unità è Dio. La morte di Cristo per amore sulla croce ci riporta all'Unità. L'unità divina è al di là della nostra comprensione. Si dispiega in una varietà infinita, perché non si ripete mai, e riporta tutto all'Unità senza alcuna uniformità. Ci sono molte dimore nella casa del Padre. La signora Lubich non può quindi identificarsi con l'Unità divina e affermare che solo lei può condurvi. Questo significa mettersi al posto dello Spirito Santo. Quando Jesus Moran (il neoeletto presidente dei Focolari), trascinato dal suo amore filiale (e soprattutto infantile e infantile) per Mamma Lubich (ai mediterranei si perdona l'amore esagerato per la madre), dice che chi vuole vivere l'Unità deve per forza essere dei Focolari, bestemmia, proprio come sua madre. Solo Gesù poteva dire in verità ciò che fu preso dal sommo sacerdote per la bestemmia che lo fece uccidere. Questo falso unguento focolare con cui gli scolari della signora Lubich si sono lasciati infantilizzare è insopportabile. Da buona maestra, con i suoi sette colori, li dominava tutti, compresi i cardinali e i vescovi la cui vocazione si basava più su quella della madre che su una chiamata di Cristo. È quindi logico che, dopo l'appropriazione indebita del testamento di Cristo e la cattura della sua eredità sul tema dell'Unità, abbia attaccato la Vergine Maria sostenendo di essere la sua "Vicaria". C'è un Vicario di Cristo, ed è il Papa; ma non c'è una Vicaria di Maria, e la signora Lubich è una impostora nell'affermare questo, e chi la segue deve astenersi dal pensare di crederci. La Vergine Maria, nostra Madre secondo l'ordine della Grazia, è tutta trasparenza, diciamo nella nostra lingua Immacolata, per non togliere nulla a Cristo Gesù e non fargli da scudo. Se è la Madre della Chiesa, è proprio perché ha volontariamente rifiutato di essere la "Mamma di tutti", nel senso italiano e possessivo del termine. Le sue ispirazioni dopo la comunione, in cui voleva entrare in comunione con Igino Giordani e soprattutto lui con lei, da cui nasce Paradiso 49, sono slanci romantici e pietistici degli amori (spero) platonici della giovinezza della Lubich. Quando divenne anziana, volle trasmettere a tutti i popi le sue esperienze giovanili, pensando di essere Teresa d'Avila che aveva incontrato Giovanni della Croce. Ma tutto questo è falso: sono le grida dei gatti delle Dolomiti! Chiara Lubich sarebbe una santa se avesse saputo rendersi trasparente per aiutare i cristiani a scoprire il mistero dell'unità divina. Ovviamente, non dimenticava e non poteva dimenticare di fare la maestra, e ciò che è straordinario è che è riuscita a infantilizzare tanti uomini e donne con questo sub-catechismo prescolare. Come cantava giustamente Charles Aznavour, "She's going to die, la Mamma", e tutti i bambini riuniti intorno al letto scopriranno alla fine che i suoi cosiddetti scritti mistici non erano altro che libri da colorare per bambini. Se qualcuno mi ritiene blasfemo nel parlare così, mi darà ragione. Meglio buttare pomodori marci su uno schermo che pretende di far passare tutti i figli di Dio davanti a ciò che viene proiettato su di esso. Solo che Dio ha messo a disposizione delle persone per rovesciare gli schermi tra i suoi figli e Lui. Ultima domanda: siamo iconoclasti se mandiamo un pomodoro marcio su un'icona falsa? Ragazzi e ragazze di Chiara, dovrete fare unita a quell'imbecile che sono io se volete applicare la dottrina della maestra! Quanto a me, non mi prenderà, né nel tempo né nell'eternità. Togliti la maschera, Chiara, sei stata riconosciuta, Silvia!


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